lunedì 30 settembre 2013

Counseling & Biomusica




Obiettivo del counseling è il riequilibrio delle tensioni fondamentali della personalità perché possano coesistere in un’armonia funzionale” (R.May, 1939) 





Io tendo ad associare il Counseling e la Biomusica, utilizzando tecniche della Biomusica nell’incontro di counseling o le abilità di counseling per rielaborare le esperienze della Biomusica. Infatti ne vedo molti punti di contatto soprattutto per quando riguarda il retropensiero: uno dei padri fondatori del counseling, Carl Rogers, parlava proprio di tendenza attualizzante come la spinta che ogni organismo ha verso il suo sviluppo ed espansione. Oppure Abraham Maslow, che  a un certo punto della sua piramide dei bisogni umani inserisce anche quello di autorealizzazione e trascendenza.


Quindi per me, sia la Biomusica che il Counseling si prestano molto bene a favorire e ad accompagnare la persona che a un certo punto del suo percorso comincia a delle domande di senso e ad esplorare il suo essere in una dimensione interiore/qualitativa più che di espansione esteriore/quantitativa.
In pratica: Chi sono? Da dove vengo? Qual è il mio senso ad esser qui? piuttosto che: Quanto guadagno? Quando mi sposo? Faccio un figlio? Questo processo, questo moto interrogativo che spezza l’automaticità dell’esistenza in orizzontale, a tappe, e  ‘di massa’, non può essere forzato: ognuno ha il suo momento. Purtroppo spesso tale momento si manifesta come crisi, nel migliore dei casi senza cause apparenti, nella maggior parte dei casi legata a qualche perdita o difficoltà.

Per richiedere un colloquio di counseling o un'introduzione alla Biomusica/ meditazione contattatemi su:
Sara Bini Le Vie per l'Armonia

Il COUNSELING - What's that?




 "La vita di un uomo diventa interessante soprattutto quando fallisce - e io ne so qualcosa" G.Clemenceau




Se ne sente parlare sempre di più non è ben chiaro cosa sia. Se si va su Google e su Wikipedia ecco la definizione che troviamo : “indica un'attività professionale che tende ad orientare, sostenere e sviluppare le potenzialità del cliente, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta. Si occupa di problemi non specifici (prendere decisioni, miglioramento delle relazioni interpersonali) e contestualmente circoscritti (famiglia, lavoro, scuola).”
Quindi è un tipo d’intervento che non sta sulla patologia, non si occupa di costruire o ricostruire una personalità, né di curare forme depressive o disturbi mentali di altro tipo. E’ un intervento che invece aiuta la persona a fare chiarezza dentro di sé, a prendere consapevolezza, ad elaborare strategie d’azione, a modificare situazioni disagevoli o  a convivere con situazioni immodificabili. Ci sono vari ambiti d’azione, per cui un counselor può specializzarsi più su in un contesto piuttosto che in un altro (scuola, azienda, orientamento, etc)


Parte dal presupposto della psicologia umanistica per cui ogni essere umano nasce competente e con a disposizione tutte le risorse per vivere al meglio. Tuttavia è un’esperienza comune e anche una necessaria esperienza di crescita imbattersi in crisi che minano la nostra centratura e ci fanno temporaneamente perdere il contatto con le risorse interiori/esteriori di cui siamo provvisti.
Ecco che il counselor cerca di favorire questo recupero delle energie attraverso uno spazio d’incontro caratterizzato da accoglienza massima, empatia, comprensione, assenza di giudizio e una serie di tecniche che variano da approccio ad approccio ma finalizzate a restituire al cliente una maggiore chiarezza riguardo al problema. Il cliente non viene ‘consigliato’; viene facilitato e accompagnato lungo il percorso che lo porta a trovare la propria soluzione, le proprie risposte.


BIOMUSICA: what's that?



 "Eravamo giovani, belli e stupidi. Ora siamo soltanto stupidi. - We were young, good-looking and stupid. Now we are we're just stupid" Mick Jagger  


La Biomusica è un nuovo ramo della Musicoterapia che utilizza antiche conoscenze relative all’influenza del suono sulla persona.
Giusto per dare dei riferimenti pratici, il fondatore è un musicista e musicoterapista argentino, Mario Corradini, che ha scritto anche dei libri sull’argomento e che ha formato me e sta formando operatori attraverso scuole e seminari in tutto il mondo.


La Biomusica mira ad agire sul corpo, sulle emozioni e sull’energia dell’individuo. Ciò avviene attraverso giochi, movimento, esercizi di respirazione e di rilassamento, emissioni di suoni.
L’obiettivo è il ristabilimento dell’armonia nella persona. Armonia è l’espressione sinergica e gradevole di elementi diversi, per cui la Biomusica aiuta la persona a raggiungere un certo grado di congruenza o di consapevolezza rispetto alle sue emozioni, pensieri ed azioni. A livello fisico-energetico poi, attraverso la stimolazione e il massaggio sonoro nelle varie zone corporee, cerca anche di prevenire la somatizzazione dei conflitti emotivi della persona, che prima di diventare malattia si manifestano come blocco nel campo bioenergetico.

 
La Biomusica parte da un presupposto fondamentale: l’essere umano non è solo corpo, mente ed emozioni, ma anche 'altro', ossia un’essenza, una scintilla che trascende queste componenti e che fa esperienza attraverso di esse. L’evoluzione umana è proprio un cammino di manifestazione dei principi che permeano questa essenza, che generalmente sono le migliori qualità che vediamo incarnate nei migliori esponenti della nostra razza: compassione, amore incondizionato, saggezza, intelligenza intuitiva, creatività, forza morale etc…


La Biomusica predilige per sua natura l’approccio di gruppo, benché molti degli esercizi possano anche essere praticati dal singolo. Questa metodo si propone obiettivi emozionali come favorire la socializzazione, l’integrazione e la condivisione dei vissuti; inoltre anche gli esercizi ‘energetici’ di suono indirizzato aumentano la loro efficacia se eseguiti da più persone insieme. In tal modo il suono si colora della valenza e della vibrazione di ogni singolo partecipante formando un’onda più ricca di armonici in grado di stimolare al meglio le varie risonanze corporee.

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lunedì 23 settembre 2013

LE AFFINITA’ INFETTIVE 4 – ‘Sbagliare è quasi bello’



"Bene, ora che l'esperienza ha dato i suoi frutti, non eccezionali ma largamente bastevoli a considerarla esaurita, cambierò scenario, in cerca di nuove avventure" (Sara Bini)




Quando Hilde lo aveva sentito parlare di amicizia era stata scossa da una profonda risata interiore. Non si era data nemmeno la pena di contraddirlo. Con quella definizione da paraculo, con cui tentava di indorare i suoi intenti, aveva più che altro definito se stesso. Per lei chiaramente Mark non rientrava quasi nemmeno nell'ambito dei conoscenti, figuriamoci in quello degli amici. All'ipotetica giustificazione di lui 'ma io ero stato chiaro fin dall'inizio che volevo restare single' si poteva tranquillamente rispondere con 'ero stata chiara anch'io che non volevo il trombamico'. Dunque,  non-amici come prima. Ma neanche nemici. Quel poco che avevano sentito di quel poco che c'era stato si prestava bene a venire negato come pure dimenticato.


Hilde sorrise tra sé e sé. L'Universo era davvero un posto amico, alla resa dei conti. Per quanto una sprovveduta come lei si ostinasse a sbagliare e a invischiarsi in sudicerie di ogni tipo, la vita girava in modo tale che veniva velocemente liberata senza eccessivi danni.
Il sole adesso era calato e il cielo violetto annunciava una notte limpida e piena di stelle. Caspita, pensò Hilde in un sussulto, c'è almeno un altro rigiro per quel pensiero-frase. Dal letto, riprese foglio e matita e scrisse 'Io non avrei dovuto avere un altro'. Anche questo aveva una sua verità. Hilde rise di cuore e si addormentò.


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