sabato 4 maggio 2024

IL VIAGGIO DELL’(ANTI) EROE

"'Amazing Grace' percorre le strade secondarie”(Carole Gallagher)

English version: The (anti)hero's journey

Qui di seguito, traduco in italiano il bellissimo contributo di Paul Winfield ai temi della gloria, del successo e della vittoria così cari alla cultura occidentale. Secondo Paul, il vero viaggio dell’eroe è un arrancare di fatica in sconfitta, di frustrazioni e disillusioni, di abissi e rinascite. Io stessa ho fallito in tutto quello che ho intrapreso: il matrimonio, la carriera, lo stesso cammino interiore. Dal punto di vista della personalità, ci sarebbe da mettersi a piangere e buttarsi in Arno, anzi, nella Pesa o nel Virginio, visto che annegare nel fiume di Dante forse è fin troppo onorevole. Dal punto di vista dello spirito, tuttavia, il cristallo di luce della mia anima non può che guardare con amore questa povera Sara Bini. Ecco allora che mi scoppia dentro una grande risata… ed è subito libertà.

“Leonard Cohen ha raccontato che una volta il suo maestro gli disse che più si invecchia, più si diventa soli e più profondo è l'amore di cui si ha bisogno. Questo perché, nel corso della vita, tendiamo a identificarci eccessivamente con l'eroe delle nostre storie. 

Questo eroe non si sta divertendo: viene preso a calci, umiliato e disonorato. Ma se riusciamo a liberarci dall'identificazione con lui, possiamo trovare il nostro giusto posto nell'universo e un amore più soddisfacente di qualsiasi altro mai conosciuto.

Si parla continuamente di “Viaggio dell’eroe”,  senza avere la minima idea di cosa significhi veramente. Tutti, dagli amministratori delegati agli influencer del benessere, pensano che il Viaggio dell'Eroe significhi affrontare le proprie paure, uccidere un drago e guadagnare 25.000 follower su Instagram. Ma questo non è il vero viaggio dell'eroe.

Nel vero viaggio dell'eroe, il drago uccide VOI. Con grande sorpresa, non siete riusciti a far funzionare quel matrimonio. Con grande sorpresa, hai compiuto quarant'anni senza figli, senza casa e senza prospettive. Con grande sorpresa, il mondo non ha voluto i doni che gli avete offerto con orgoglio.

Se siete sciocchi, è qui che interromperete il viaggio e ne inizierete un altro, e un altro ancora, abusando del vostro cuore in continuazione per la breve illusione di vincere. 

Ma se siete saggi, vi lascerete frantumare e tornerete al villaggio, umiliati, ma con una nuova sensazione di non dovervi identificare con la parte di voi che ha bisogno di vincere, di essere riconosciuta, di sapere. È qui che inizia la vostra vita trascendente.

Quindi abbracciate l'umiltà in ogni cosa. La vita non vuole prendervi, né le vostre lotte sono colpa vostra. 

Ogni sconfitta è solo un angelo che vi tira la manica e vi dice che non dovete continuare a sbattere la testa contro il muro. 

Lasciate quell'attaccabrighe lì, intrappolato nelle sue ambizioni solitarie. Allontanatevi e la vita, nella sua vastità, vi abbraccerà.”(Paul Weinfield)

Aggiungo il commento, magistrale, di Carole Gallagher: “probabilmente il pezzo più importante che ho letto da un po' di tempo a questa parte. Amazing Grace percorre le strade secondarie.”

Per prenotare  un colloquio  di Counseling contattatemi attraverso il mio sito  Le Vie per l'Armonia.


THE (ANTI)HERO’S JOURNEY

"Amazing Grace walks the back roads"(Carol Gallagher)

Italian version: Il viaggio dell'(anti)eroe

Below, I’m  translating  into Italian Paul Winfield's beautiful contribution to the themes of glory, success and victory so dear to Western culture. According to Paul, the hero's true journey is a trudge from toil to defeat, from frustrations to disillusions, from abysses to rebirths. I myself have failed in everything I have undertaken: marriage, career, the inner journey itself. From the point of view of personality, one would cry and throw oneself into the Arno, or rather the Pesa or the Virginio, since drowning in Dante's river is perhaps all too honourable. From the point of view of the spirit, however, the crystal of light in my soul cannot but look at this poor Sara Bini with love. Then a great laugh breaks out in me... and it’s immediately freedom.

“Leonard Cohen said his teacher once told him that the older you get the lonelier you become, and the deeper the love you need. This is because, as we go through life, we tend to over-identify with being the hero of our stories. 

This hero isn’t exactly having fun: he’s getting kicked around, humiliated, and disgraced. But if we can let go of identifying with him, we can find our rightful place in the universe, and a love more satisfying than any we’ve ever known.

People constantly throw around the term 'Hero’s Journey' without having any idea what it really means. Everyone from CEOs to wellness-influencers thinks the Hero’s Journey means facing your fears, slaying a dragon, and gaining 25k followers on Instagram. But that’s not the real hero’s journey.

In the real hero’s journey, the dragon slays YOU. Much to your surprise, you couldn’t make that marriage work. Much to your surprise, you turned forty with no kids, no house, and no prospects. Much to your surprise, the world didn’t want the gifts you proudly offered it.

If you are foolish, this is where you will abort the journey and start another, and another, abusing your heart over and over for the brief illusion of winning. 

But if you are wise, you will let yourself be shattered, and return to the village, humbled, but with a newfound sense that you don’t have to identify with the part of you that needs to win, needs to be recognized, needs to know. This is where your transcendent life begins.

So embrace humility in everything. Life isn’t out to get you, nor are your struggles your fault. 

Every defeat is just an angel, tugging at your sleeve, telling you that you don’t have to keep banging your head against the wall. 

Leave that striver there, trapped in his lonely ambitions. Just walk away, and life in its vastness will embrace you.” (Paul Weinfield)

Here is Carole Gallagher's masterful commentary: “Probably the most important piece I've read in a while. Amazing Grace walks the back roads.”

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sabato 10 febbraio 2024

RIMPIANTI E NOSTALGIA

“Possibile che il vicino depresso, trappettaro e scioperato abbia una vita sentimentale e sessuale più vivace della mia? Sì, è possibile.

Possibile che esista una relazione così  arida e inconsistente, da farmi rivalutare tutte le precedenti, perfino quelle patologiche? Sì, è possibile.”(Sara Bini Laurids Brigge)

English version: Nostalgia and regrets

Dal dizionario Treccani,  “nostalgìa”: “desiderio acuto di tornare a vivere in un luogo che è stato di soggiorno abituale e che ora è lontano”. Se invece cerchiamo “rimpianto”, troviamo: “ricordo nostalgico e dolente di persone o cose perdute, o di occasioni mancate.”

Dunque rimpianto e nostalgia, benché siano stati d’animo con molte affinità, si distinguono per un elemento essenziale: l’esperienza vissuta pienamente. La nostalgia infatti si rivolge con dolce malinconia verso qualcosa che c’è effettivamente stato: un sentimento, rapporto, un luogo, una persona, e che forse temiamo di non ritrovare più.

Il rimpianto, al contrario, ha in sé l’amarezza del vuoto: sentiamo di aver mancato un appuntamento con la vita, di non aver colto un’occasione al volo, di non aver riconosciuto un grande amore o un’opportunità di crescita, di essere stati privati di qualche esperienza per noi vitale.

Nella mia vita, ho sempre sentito la nostalgia di un altro mondo, di un’altra atmosfera, di un’altra dimensione. Tuttavia, invecchiando, noto che questa esperienza terrena, specialmente negli ultimi anni, si sta costellando di rimpianti. Certe cose non torneranno più, certe leggerezze, certi amori, certi slanci del cuore. 

Sebbene in me brilli e bruci ancora un certo fuoco, le esperienze e le relazioni che mi si presentano sono fortemente parziali e compromesse. Risultato? Manco a dirlo, le canto in musica e poesia.. del resto, siamo sul pianeta Terra, magari sul prossimo mi andrà meglio!


Qui di seguito, il video a tema con gli splendidi haiku di Davide Paciaroni:  Rimpianti e nostalgia

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NOSTALGIA AND REGRETS

 "Is it possible that the depressed, trap-lover, annoying neighbour has a more vibrant love and sex life than me? Yes, it is possible. Is it possible that there is a relationship so dry and insubstantial that I re-evaluate all previous stories, even the pathological ones? Yes, it is possible."(Sara Bini Laurids Brigge)

Versione italiana: Rimpianti e nostalgia

From the Treccani dictionary, 'nostalgia' means: 'an acute desire to return to a place that has been one's habitual residence and is now far away'. If, on the other hand, we search for 'regret', we find: "nostalgic and sorrowful memory of lost persons or things, or of missed opportunities".

So regret and nostalgia, although they are states of mind with many similarities, differ in one essential element: a fully lived experience. Nostalgia in fact turns with gentle melancholy towards something that has actually been there: a feeling, a relationship, a place, a person, and that we perhaps fear never to find again.

Regret, on the contrary, has within it the bitterness of emptiness: we feel that we have missed an appointment with life, that we have not grasped an opportunity at once, that we have not recognised a great love or an opportunity for growth, that we have been deprived of some experience that is vital to us.

In my life, I have always felt a longing for another world, another atmosphere, another dimension. However, as I grow older, I notice that this earthly experience, especially in recent years, is becoming riddled with regrets. Certain things will never return, certain lightnesses, certain loves, certain leaps of the heart.

Although a certain fire still shines and burns in me, the experiences and relationships that come my way are highly partial and compromised. Result? Needless to say, I sing them in music and poetry... after all, we are on planet Earth, maybe on the next one I'll do better!


Below,  video on this topic, with Davide Paciaroni's beautiful haiku: Rimpianti e nostalgia


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martedì 30 gennaio 2024

IL MALE OSCURO (mentale e non)

“Ogni malattia è il risultato dell’inibizione della vita dell’anima, e ciò vale per tutte le forme in ogni regno.”(Alice Bailey)

English version:The dark dis-ease

Cos’è la malattia? C’è differenza tra malattia mentale e fisica? 

La mia esperienza, sia personale che come counselor e insegnante, mi ha mostrato come ogni patologia, che sia depressione o diabete, è il risultato di spazi della coscienza ancora oscuri, non permeati dalla Luce dell’Anima. Perché non lo sono? In molti casi è difficile avvicinarsi a tali zone: esse respingono attivamente la nostra consapevolezza e non siamo ancora pronti ad affrontarle. Sarebbe un impatto troppo distruttivo per la nostra personalità.

In altri casi, c’è una precisa volontà di tenere le dimensioni della nostra vita (amore, lavoro, amicizia) in compartimenti stagni, con l’illusione di poter controllare meglio tutto oppure di non dover rendere mai conto a nessuno delle nostre azioni. Crediamo di poter ingannare la Vita e procrastinare all’infinito ogni resa dei conti. Come bambini, pensiamo di poter continuare a non prenderci responsabilità per ciò che facciamo o non facciamo, nella pia illusione che la mamma, Dio, o chi per lui, un giorno risolvano tutto.

Ma la Vita, lo Spirito, Dio stesso, sono relazione e comunicazione, laddove il Male prolifera proprio nella tenebra e nella separazione. Quando non colleghiamo e non portiamo alla Luce i vari aspetti di noi e della nostra esistenza,  essi muoiono o si si infettano, diventando paralisi e malattia. Non solo, alla lunga si contaminano tra di loro, così come la guarigione di uno di essi porta spesso la risoluzione anche di altri aspetti.

Ho visto amici che, con una bella storia d’amore in cui si sono dati generosamente e con entusiasmo, hanno sbloccato impasse lavorative o economiche che sembravano irrimediabili. In definitiva, andando al nocciolo della questione, un cuore aperto è fonte di ogni soluzione, guarigione e abbondanza. Tuttavia non basta capire; la via maestra passa comunque attraverso l’azione. Le prese di coscienza, i buoni propositi o le dichiarazioni d’intenti, se restano solo sul piano mentale, lasciano il posto che trovano e, in questo caso, la patologia che già c’è.



THE DARK DIS-EASE (mental and otherwise)

"All disease is the result of the inhibition of the life of the soul, and this applies to all forms in every realm."(Alice Bailey)

Versione italiana:Il male oscuro

What is disease? Is there a difference between mental and physical illness? 

My experience, both personally and as a counsellor and teacher, has shown me that all pathology, be it depression or diabetes, is the result of spaces of consciousness that are still dark, not permeated by the Light of the Soul. Why are they not? In many cases it is difficult to approach such areas: they actively repel our awareness and we are not yet ready to face them. That would be too destructive an impact on our personality.

In other cases, there is a precise intent to keep the dimensions of our life (sentimental relationships, work, friendships) in watertight compartments, with the illusion that we can better control everything or that we never have to account to anyone for our actions. We believe we can cheat Life and endlessly procrastinate every reckoning. Like children, we think we can continue to take no responsibility for what we do or don't do, in the pious illusion that Mother, God, or whoever, will one day solve everything.

But Life, Spirit, God himself, are relationship and communication, where Evil proliferates precisely in darkness and separation. When we do not connect and bring the various aspects of us and our existence into the Light, they die or become infected, becoming paralysis and disease. Not only that, in the long run they contaminate each other, just as the healing of one of them often brings the resolution of other aspects as well.

I have seen friends who, with a beautiful love story in which they gave themselves generously and enthusiastically, unblocked work or financial impasses that seemed irremediable. Ultimately, getting to the heart of the matter, an open heart is the source of every solution, healing and abundance. However, understanding is not enough; the high road is still through action. Awarenesses, good intentions or declarations of intent, if they remain only on a mental level, leave the place they find or, in this case, the pathology that is already there. 



venerdì 5 gennaio 2024

LA VIA DELLA POESIA (PER SARA BINI)

“Dammi quel verso che squarcia il velo dell’Invisibile”(Sara Bini)

English version The way of poetry for Sara Bini

Scrivere poesie è stato uno dei miei primi canali di espressione. I miei testi, in fondo, non sono altro che ‘variazioni su tema’: lo sviluppo e l’elaborazione di un motivo ricorrente:  il viaggio all’interno di sé, l’intimo ascolto della voce della propria anima. 


Amico d’infanzia


La Terra non separi

ciò che il Cielo ha unito


Odore di acqua di fosso


Io e te

pescavamo salamandre

e Mondi immaginari


Quando - Non io

Chi - Non tu

Migliaia di vite

                  soltanto

un’Anima

Né io

        Né tu

                  Semplicemente

Noi


Odore

         di acqua

                      di fosso


E la Terra non separa

ciò che il Cielo unisce



La poesia ha rappresentato a tutti gli effetti una via iniziatica.  È un processo alchemico di trasmutazione del negativo, di affinamento della percezione, di trasfigurazione del mondo. 



Fiaba



Torre di Verde Giada.

Così

la storia inizia,

per diventare 

Fiaba



Lei,

la più inquieta

e la più

Meravigliosa


Nessuna come Senja

Anima di verde giada


Scomposta

                   Obliqua

Se stessa

                 eppur

diversa


Si appartennero e gliel’hanno

tolta


Seguirono altre donne


Nessuna come Senja

Cuore di verde giada


L’aveva e gli si

tolse


Le Fate la portaron via


“Ti aspetto mille volte,

inquieta anima mia”


Col tempo, nella Torre

scorre

          il sangue

   scorre




Fiaba [ripresa]



Un giorno la rivide.

Comparve dalle scale.


Qualcosa che mai più

potrai

          dimenticare


“Ho fatto mille miglia

ed ora

eccomi qua.

Eppure sembra ieri”


Dov’eri

che non c’eri?

Domanda senza voce

passi sulle scale


Tu 

Sei quella

Che il sangue mio 

Muove


Tornata per vibrare

l’ultima canzone


Obliqua

Scomposta

Se stessa 

eppur

diversa

Cambiata eppure uguale

per l’ultima emozione


Canta

Senja

Canta


Indietro

non guardare 

“Tu

sei quello

che il sangue mio

muove”


per l’ultima canzone


Davanti

solo 

       amore


In alcune liriche tento di tradurre in parola anche il positivo, le conquiste di un cammino interiore  che celebra  un rinnovato sguardo sulla Realtà, una rinnovata capacità di comprendere, servire, amare. Fare poesia diventa così ‘cristallizzare’, cioè rendere stabile e prezioso uno stato di coscienza armonico, che perlopiù è occasionale, una sorta di ‘folgorazione’ di breve durata. Un esempio di questo cristallo d’anima è la mia poesia ‘Tulipani’, dove questi fiori, sul balcone, diventano il correlativo oggettivo di una “pace che sorpassa ogni pensiero”.


TULIPANI


Non si suona

in questa casa


Cantabile silenzio.


Aldilà di ogni

dire

si trova

il cuore


E piove.


Tulipani 

sul balcone


In genere, le mie liriche hanno una cellula germinale che scaturisce dall’esperienza, da un incontro con cose, persone o me stessa. Annoto il prima possibile questo barlume d’infinito, il pensiero primo, che viene custodito gelosamente.  Come per magia, esso  inizia a vibrare e aggrega, per forza di attrazione, frequenze simili. Così nasce la mia poesia.



Pioggia di maggio



Fiori sulla strada:

pioggia di maggio


Ieri erano lampi

e l’acqua che cola

“Mi piace la nebbia”

-così dicevi?

ai tavoli di un caffè

Era uno dei nostri ieri


Sfuma a nord:

rose sulla strada.

Pioggia di maggio

Colata

colata


Il cortometraggio "La via della poesia per Sara Bini" di Costantino Maiani, con le musiche di Francesco Bini e la voce di Francesca Di Natali,  si trova al seguente link: La via della Poesia