lunedì 17 dicembre 2012

“Ma ne è valsa la pena” - Viaggio iniziatico a Olena 2




In un tragico silenzio, non ci resta che andare avanti finché vediamo alla nostra sinistra un’altra indicazione per Olena. “Anche se non è la nostra destinazione, andiamo intanto a Olena” suggerisco “Ci sarà pure un circolo o un bar dove chiedere informazioni’.  C’immettiamo così in una straducola sterrata che scende ancora più a valle.“Qui non ci si scambia nemmeno, con la macchina” osserva preoccupata Claudia. “Non credo che corriamo questo rischio” fa eco Alessandro.
Dopo un po’ vediamo profilarsi nel buio un casale diroccato e una chiesa abbandonata, davanti c’è un cartello mezzo affossato e impallinato dai cacciatori: Olena. Trepidanti, attraversiamo un borgo pressoché fantasma finchè la strada, sempre più ripida e tortuosa, non diventa decisamente un viottolo. Questo scende ancora e ancora, perdendosi nelle selve. E’ impraticabile per l’auto, casomai ci venisse tale brillante idea.



Inutile dirlo, è lo sconforto totale, la disfatta definitiva. Con fatica,  rischiando perfino di buttar giù una madonnina in un tabernacolo, facciamo inversione di marcia. Mentre riattraversiamo Olena, mi cattura l’occhio una lucina a cui prima non avevo prestato attenzione. Sembra ci sia qualche segno di vita, in fondo al cortile di un casolare. Sentendomi anche un po’ la responsabile di questo disgraziato viaggio, salto giù dall’auto e “Vado a chiedere informazioni. Ragazzi, aspettatemi qui”. Tentano debolmente di dissuadermi.

Attraverso il cortile tetro, è l’oscurità più nera ma da una porta vengono luce e rumori, come se qualcuno stesse lavorando. Mi affaccio e vedo una stanzina adibita a falegnameria, con uno strano uomo che sta piallando una porta-finestra. In un nanosecondo due immagini si presentano alla mia mente: da un lato l’archetipo del falegname per eccellenza, ossia San Giuseppe, figura piuttosto tranquillizzante. Dall’altro tutta quella serie di arnesi, martelli, bastoni e i capelli spampanati dell’uomo tipo scienziato pazzo, beh’, non sono altrettanto rassicuranti.

[continua...]

Nessun commento:

Posta un commento