giovedì 25 luglio 2013

Dal manuale del Buon Counselor 2 : "NON SON DEGNO DI TE"

Insegnaci ad aver cura e a non curare
Insegnaci a sedere quieti -

Teach us to care and not to care
Teach us to sit still  (T.S.Eliot)






Quindi, anche l’essere umano medio più sano deve fare i conti con la natura mai univoca e mai pura delle proprie emozioni e dei propri desideri. Se ha fortuna, riesce perlomeno, nel corso della vita, a prenderne consapevolezza.  Altrimenti parte la solita serie di balle clamorose da raccontare a sé stessi  e agli altri, per cui è sempre colpa dell’altro che fa qualcosa che non ci piace,  tipo è troppo o troppo poco presente, poco affettuoso o troppo appiccicoso, beve troppa birra, è astemio, è vegetariano, mangia troppa carne, lavora troppo, lavora troppo poco..ecc. ecc.

 
Nei casi di maggiore lucidità (ma rammentiamoci che si parla sempre dell'essere umano medio, non di un esemplare evoluto) assistiamo a uscite patetiche del tipo ‘mi sono reso conto che non son degno/a di te’, ‘ti lascio perché altrimenti ti farei del male’ o l'intramontabile ‘ho bisogno di una pausa di riflessione’. Mi segnalano anche "Non sei tu il problema, sono io", altra frase da illuminato a buon mercato. In tali casi, forse la frase di Byron Katie che amo di più è la seguente ‘Whenever I lose something, I've been spared – Ogni volta che perdo qualcosa, sono stata risparmiata’. Se non altro perché mi risparmio un tira a molla logorante con una persona che mi farebbe solo soffrire. Anche se, notate bene, siamo così attaccati alla nostra sofferenza che ci dispiace  perdere pure quella...altrimenti chi siamo noi, senza lei/lui che ci fa tribolare? Più in generale, la frase di Katie mi piace perché mi ricorda che ogni perdita mi rimanda a me stessa e mi fa capire che amarmi non è il compito di qualcun altro – è il mio. 

Per richiedere un colloquio di counseling o un'introduzione alla Biomusica/ meditazione contattatemi su:
Sara Bini Le Vie per l'Armonia

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