“Love, love me do, you know I love you”(The Beatles)
English version at the link: One step away from Tinder
Per il titolo di questo articolo, ho trascritto l’incipit di una recente conversazione con una cara amica che, come si può ben immaginare, manifestava una comprensibile difficoltà verso il magico mondo dei rapporti di coppia. Alla ormai veneranda e venerabile età di quarantacinque anni, continuo ad osservare una sola differenza tra me e le mie amiche: loro, dall’adolescenza fino ad oggi, hanno avuto una serie di storie lunghe e, a Dio piacendo, spesso anche soddisfacenti, mentre io sono in uno stato di caos verso la relazione sentimentale praticamente dall’utero materno.
Mi rendo ben conto che molte coppie stanno ancora insieme perché hanno cinque mutui e otto figli, oppure per inerzia e paura della solitudine, per attaccamento infantile o per quieta disperazione. Chi non si trova nelle suddette condizioni e ha preso coscienza delle dinamiche potenzialmente in gioco in una relazione, non può che desiderare la pace del convento.
Il rapporto intimo, in modo più o meno immediato ma sicuramente inesorabile, scartavetra a fondo le nostre ferite più nascoste. Nella mia tragica esperienza in tale settore, posso dire di essermi sentita davvero amata e ‘speciale’ solo in un paio di casi, uno dei quali è il mio matrimonio. Diamo a Cesare quel che è di Cesare: il mio ex-marito è praticamente stato l’unico a farmi sentire sicura e protetta da un punto di vista emotivo; poi poteva avere altri problemi, ma non quello di gettarmi veleno nelle ferite interiori. Per rendere onore a tale eccezionalità, io che pure non avevo messo il matrimonio tra i miei obiettivi, me lo sono sposato.
Altre frequentazioni, che non hanno mai raggiunto quel grado di serietà e di impegno, sono durate un po’ di più: comunque ci si vedeva poco e in ogni caso l’altro non mi ha mai integrato nella sua vita, neppure quando io mi sforzavo di farlo sentire accolto nella mia. Così mi sono trovata in situazioni molto ambigue, in cui il mio chiamiamolo ‘compagno’ , credendo che non me ne accorgessi, metteva apprezzamenti a foto di altre donne, ci chattava o le chiamava perfino nelle poche ore che stava con me.
Posso quindi ben comprendere lo stato d’animo di molte mie amiche, belle e intelligenti, che si trovano single a questa età e in questo mondo. Temono di vivere quello che da sempre vivo io: un gioco al massacro o una continua delusione e umiliazione.
La vera intimità, ciò che consciamente o inconsciamente ricerchiamo in un rapporto sentimentale, è in realtà uno test finali dell’avventura umana: occorrono anni, ma che dico, eoni, per cominciare un po’ a capire cosa significhi ‘amare’, e di solito non ha niente a che fare con ciò che ci siamo immaginati guardando “Harry ti presento Sally” o “Pretty Woman”.
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