lunedì 14 aprile 2014

L’ESPERIENZA EMOZIONALE CORRETTIVA 3 - Let It Be

“Mi impegno a ricordarmi che abbastanza amore può guarire ogni situazione, anche se la guarigione può prendere direzioni a me ignote.” (Andrea Panatta, Giuramento del Mago Errante)


C’è da osservare che io, a quell’epoca, non avevo fatto attivamente o consapevolmente nulla che potesse essere equiparabile a un percorso di sostegno o di terapia.  Anzi, era un momento in cui, dopo il fiorire della mia ricerca e delle mie trasformazioni personali al liceo, avevo perso ogni punto di riferimento. Avevo mollato la scuola di arti marziali che mi aveva accompagnata nel percorso di autoconoscenza, avevo perso i miei professori ‘illuminati’ del liceo e gli amici si muovevano verso le loro storie e le loro strade, ponendosi apparentemente meno domande di quelle che mi ponevo io.
Tuttavia qualcosa, probabilmente perfino più solido di quello che immaginavo allora, era stato seminato e continuava a produrre i suoi frutti anche -o forse soprattutto- attraverso i miei momenti di black out. Per cui ascrivo a mio favore almeno il fatto che fui capace, se non di produrre, almeno di cogliere tutto il valore di quell’esperienza e riprendere fiducia nelle persone e nella vita. 


Non è qualcosa di scontato, intendiamoci. Molte persone, dopo esperienze che percepiscono come traumatiche o negative, tendono a riprodurle anche quando la vita dà loro nuove opportunità. Prendiamo il caso di una delusione o di un ‘fallimento’ sentimentale. La convinzione che ‘tutte le donne/gli uomini sono stronze/stronzi’ farà sì che anche se ci si parano di fronte Cristo o la Madonna in persona ce la vivremo esattamente come se fosse di nuovo il /la delinquente di turno venuto/a a farci tribolare o a pretendere qualcosa da noi.
Spesso non si dà alla Vita - e quindi a noi stessi - un'altra possibilità, un nuovo inizio. Anzi, mettiamo subito le mani avanti di modo che anche il più o la più ben intenzionata, di fronte  a frasi fatte o a comportamenti difensivi/aggressivi, diventa aggressivo/aggressiva a sua volta o come minimo ci pianta in asso.
Ecco perché a volte occorre un aiuto per restare lucidi, occorre essere accompagnati in un processo di trasformazione. Altrimenti corriamo il rischio di rovinarci con le nostre stesse mani riproducendo all’infinito il passato e condannandoci in una prigione mentale - anche se all’apparenza sembriamo molto liberi  (- o libertini!).


Parrucca della linea Luigi14 e foto di Chiara Benelli 
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Sara Bini Le Vie per l'Armonia

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