giovedì 11 settembre 2014

CAMBIARE - Perché può essere difficile?

“Quando un uomo non ha una buona ragione per fare una cosa, ne ha una ottima per lasciar perdere.” Sir Walter Scott


Nei miei anni di meditazione, Biomusica, Counseling, gruppi esperienziali, arteterapia e affini, mi sono spesso chiesta cos’è che davvero ha favorito il cambiamento in me e nelle persone che mi circondavano, fossero essi colleghi o partecipanti agli incontri che tenevo.
Sicuramente tutte le discipline e i percorsi intrapresi sono stati funzionali alla crescita in consapevolezza e quindi alla trasformazione del mio modo di essere. La Vita stessa è suprema maestra quando cominciamo a porci delle domande, anche se ha il brutto vizio di rispondere in modo simbolico, cioè attraverso esperienze che fatichiamo a decodificare. Entrando più nello specifico ho individuato alcuni elementi comuni ai vari processi di cambiamento:


  1. Il giusto tempismo : così come non si può forzare un fiore a sbocciare, non si può indurre se stessi o, peggio che mai, un’altra persona a fare un passo prima che sia giunto il suo momento.
  2. Rispetto : la sospensione del giudizio è essenziale per facilitare la crescita nostra e altrui. Coloro che vorrebbero vedere cambiare il partner o i figli e restano frustrati se ciò non si verifica, potrebbero intanto aprire quello spazio interiore di accoglienza che riporta equilibrio e respiro nel rapporto. ‘Stare addosso’ a qualcuno di solito non aiuta o, se produce qualche modifica, di solito è superficiale e momentanea.
  3. Consapevolezza e sostegno energetico: qui, secondo me, si tocca un punto importante. Molte discipline psicologiche portano il cliente/paziente a una maggiore comprensione e consapevolezza delle proprie dinamiche, talvolta disfunzionali e produttrici di sofferenza. Quello che però spesso manca poi è la ‘forza’ che sostenga il cambiamento effettivo nella persona. Questo può essere il limite di analisi che restano su un piano puramente intellettuale. Non di rado si sentono persone che, dopo anni e anni di percorso, affermano ’adesso ho addirittura più problemi di prima’.  
    Per richiedere un colloquio di counseling o un'introduzione alla Biomusica/ meditazione contattatemi qui o su: Sara Bini Le Vie per l'Armonia

1 commento:

  1. Buonasera.la parola cambiamento è difficile da trattare in poche righe, quindi caro lettore o lettrice leggi con calma e occhio clinico.dunque per la mia esperienza di comune persona, antepongono una distinzione ,ossia che nel cambiare ci si aspetti che cambino le persone ,gli avvenimenti ma non ci poniamo la domanda :sono "io" che devo cambiare? Focalizziamo le colpe sugli altri, su oggetti, su avvenimenti, anzi tante volte si dice è stata la sfortuna!! No siamo noi l artefici di noi....cioè. Ad esempio Stefano ben 15 anni fa era in una "caotica" famiglia ,ove giudicare gli altri,interessi, egoismi e poco amore erano le basi.quindi la mia unica domanda era....ma io almeno desidero il bene per me? Quindi con un po di esperienza, passione e rinunce il mio passo iniziò. Detto fatto vivo in Francia e poco in Italia. Si è vero mancano gli amici, i luoghi, i ricordi.Ma il cambiamento mi ha regalato la serenità, la felicità esser. Vivo con la gente anche se non la conosco, anzi cambiando io vedo gli altri come possibili arricchimenti per me nel senso di idee pensieri senza alcuna vergogna o riserbo!mi sento cittadino del mondo e non più di s.Gimignano solamente.... E giudicare se stessi prima di emettere un no o un si senza saperne le conseguenze.se fai del male....prima o poi ritorna in qualsiasi forma .io lo so l ho vissuto,quindi evitò di darne agli altri.bhe sennò ci vuole il caffè doppio !mica ci siete appisolato? Grazie a tutte quelle persone che mi vogliono bene davvero ,quelle che stimo ,quelle con cui discuto, quelle che fino ad oggi mi sono vicine e il cambiamento è in tutti i giorni.siamo noi il cambiamento.

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