"Il lockdown peggiore è quello del nostro cuore."(Sara Bini)
English version at the link Emotions
Emozioni, che tormento: chi le cerca, chi le evita…. sono comunque una parte essenziale della nostra esperienza su questo malcapitato pianeta. La parola “emozione” deriva dal verbo latino “emovere”, che significa rimuovere, trasportare fuori, scuotere. L’emozione è dunque qualcosa che ci fa scuotere dal nostro stato abituale e dovrebbe spingerci a un qualche tipo di movimento.
Provare intense emozioni, saperle vivere e lasciarle fluire è indice di un’alta vitalità, oltre che di una discreta maturità affettiva e intellettuale. Tentare di fuggire le emozioni vuol dire vivere nell’illusione che niente cambi, che tutto possa essere eternamente differito e rimandato, nell’ingenua attesa di un evento positivo esterno che porti risoluzione e coronamento a una vita intenzionalmente piatta.
Le emozioni sono la prova del nove dell’essere umano: non è mai un avvenimento ciò che realmente ci turba, ma l’emozione che esso può potenzialmente scatenare in noi. Pur di non attraversare le emozioni cosiddette ‘negative’ e compiere scelte di responsabilità verso la propria vita, la gente si seda e si distrae in ogni modo - con internet, con lo studio, con il lavoro, con l’alcool, con gli psicofarmaci.
Non si possiede ancora la forza di osservare quegli spazi della nostra coscienza che racchiudono i nostri peggiori demoni ma, ahimè, anche i nostri più preziosi tesori. Il depresso, per esempio, è un incazzato represso, non una povera vittima da compiangere e coccolare, tanto più che spesso impone il suo clima emotivo mortifero e stagnante a tutti coloro che malauguratamente gli stanno accanto.
Noia e sonnolenza sono altre due tipiche resistenze che ci ‘salvano’ dall’ascoltare il proprio cuore e il proprio sentire. L’organismo si difende andando letteralmente in black-out, spegnendosi o annoiandosi o impegnando la mente in attività compulsive mirate a distoglierci dalle nostre emozioni. Per l’amor del cielo, la fuga dalla propria interiorità e dalla conseguente presa di responsabilità è un nostro sacrosanto diritto, che di solito esercitiamo fino in fondo.
Tuttavia, se abbiamo un po’ di onestà intellettuale, non lamentiamoci quando le famose ‘occasioni’ della vita capitano sempre ad altri o quando i nostri amati governanti ci rifilano un sacco di balle e ci propinano ‘miracolose’ soluzioni mediche o alimentari. Del resto, si tratta solo di uno specchio, visto che i primi a ingannarci e mentirci, a manipolarci e anestetizzarci, siamo proprio noi.
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