Mi piace molto la storia
etimologica della parola counseling. Viene dal verbo latino consulo-ĕre
- traducibile in "consolare", "confortare", "venire in
aiuto”- che a sua si compone della
particella cum ("con", "insieme") e solĕre
("alzare", "sollevare"). Quindi ‘sollevarsi insieme’ sia letteralmente
come atto, che nell'accezione di "aiuto a sollevarsi".
Chi, almeno una volta, non si è sentito ‘atterrato’ dalla vita,
sopraffatto dalle circostanze, alla ricerca di una mano tesa in segno di aiuto?
Parlo di persone ‘normali’, con vite più
o meno funzionanti che a un certo punto s’imbattono in una crisi, in un
cambiamento inaspettato, in una domanda di senso.
Il counseling ha un ampio raggio
di applicazione. In linea generale, si può dire che si occupa del quotidiano, di
come affrontare la vita e i problemi di ogni giorno con più saggezza e più
serenità, con nuovi strumenti o più semplicemente con nuovi occhi. La mia counselor, durante il mio percorso con
lei, diceva ‘Il counseling è un tipo di
riflessione che ammorbidisce la spigolosità del quotidiano e aiuta a
condividere quelle domande o quei discorsi che altrimenti ci faremmo da soli in
camera o davanti a un muro”.
Il counselor può quindi
sostenerci riguardo a un problema concreto (mancanza di lavoro, separazione da
un partner, difficoltà a prendere una decisione) intervenendo con delicatezza
su quegli aspetti un po’ infelici o
inefficaci della nostra comunicazione, interna ed esterna. A volte basta semplicemente aprire lo spiraglio a una visione e a una
percezione diversa della realtà per rimettere in moto la nostra vita, per farla
diventare più fluida, gioiosa, fragrante.
Questa operazione allo stesso
tempo così delicata e meravigliosa richiede uno spazio e un tempo protetti,
salvaguardati dal fragore e dalla frenesia della vita odierna. Per
cui lo studio del counselor e il tempo dell’incontro diventano manifestazione
tangibile di quello spazio interiore che pian piano impariamo ad aprire in noi
stessi: uno spazio di silenzio, pace e rielaborazione del proprio vissuto.
E’ lo spazio ‘sacro’ che ci permette di crescere, di porsi delle domande e
lasciar affiorare le proprie risposte; è il laboratorio personale in cui
trovare soluzioni, strategie alternative, contattare nuovi sentimenti e nuovi pensieri.
In un momento storico
caratterizzato dallo sgretolarsi delle vecchie certezze, da un isolamento
crescente, dall’ottundimento e dal mascheramento delle relazioni, forse diventa
vitale recuperare un po’ di sana umanità, reimparando l’arte dell’incontro con
sé stessi e con la vita che ci circonda.
Per richiedere un colloquio di counseling o un'introduzione alla Biomusica/ meditazione contattatemi su:
Sara Bini Le Vie per l'Armonia
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