“Ti sto perdendo, so che il tuo cuore è lontano miglia
e c’è solo un sussurro dove una volta c’era la tempesta
e tutto ciò che resta è quell’immagine che ho messo via
e alcuni ricordi si sono rovinati, lacerandosi”(Jagger-Richards)
English version at the link: Time is love
Qualche settimana fa, con le mie più care amiche, ci chiedevamo cosa caratterizzasse una relazione sentimentale sana e di valore. Ovviamente ognuno di noi ne ha una percezione diversa, così come ognuno ha un diverso modo di interpretare e abitare il tempo.
Alla resa dei conti però, una relazione bella è una relazione in cui il tempo è speso bene insieme. Anche in questo caso, il tempo è un fattore determinante: svela gli inganni e gli autoinganni, le compatibilità e le differenze. Ad esempio, c’è qualcosa che non quadra se il partner ti assicura che vuole convivere ma non si presenta mai con la valigia in mano o non t’invita a trasferirti da lui. Oppure se ti dice che gli manchi e poi non solo non si muove, ma neppure parla più di rivedersi: vuoi per il lockdown, vuoi perché ha molto da fare…forse vuoi perché non ti desidera abbastanza.
A questo punto mi riferisco proprio al tempo di sviluppo e progettualità ‘basic’ di una coppia, non sto nemmeno parlando dell’anima gemella, di condivisione mentale o di riempimento di bisogni affettivi. Per prima cosa perché, almeno per quanto mi riguarda, giunta a questa veneranda età e avendo lavorato un po’ sul mio carattere, ho già vari amici che mi amano e con cui posso stare ore a ragionare di tutto, dai miei aneliti metafisici ai budini al pistacchio. Sono tutti dei potenziali partner? Evidentemente no. In secondo luogo, perché in quanto persona abbondantemente adulta, e grazie a Dio non vaccinata, sarebbe anche il caso di rigovernare per conto mio i miei bisogni affettivi e le mie crisi esistenziali, senza proiettarli sul partner che, poveraccio, verosimilmente avrà pure i suoi.
Parlando di una relazione mediamente decente, mi riferisco invece al desiderare e sentirsi desiderati, allo stare gioiosamente e giocosamente bene insieme. Mi riferisco alla volontà e alla capacità di ritagliarsi tempo di qualità, condividere esperienze, anche le più semplici e quotidiane, come mangiare o dormire insieme, baciarsi davanti a un tramonto, ridere per un film abbracciati sul divano, mostrarsi a vicenda i luoghi e i volti delle rispettive vite. Certo, il momento attuale non pare esattamente propizio a favorire incontri, contatto e vita piena, eppure proprio per questo ne abbiamo più bisogno. Credere di avere o di coltivare una relazione via chat o via telefono è l’illusione che ci difende dal confronto con l’amore vero; può occultare la paura dei propri sentimenti ed emozioni. Oppure, più semplicemente, è la pigrizia data dallo scarso interesse verso il presupposto partner.
“Nothing is trivial”, affermava Brandon Lee nel film ‘"Il Corvo’. Mai dare per scontate le persone, illudendoci infantilmente che saranno sempre lì a nostra disposizione. Come ebbe a dire il Magnifico “chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza.”. Soprattutto adesso.
Parole incantevoli,ma soprattutto vere.
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