“Non c’è niente di più erotico, per me, di una persona con un autentico anelito esistenziale. -There's nothing more erotic, for me, than a person with a genuine existential longing.”(Sara Bini)
Quando poi l’inquietudine dell’anima diviene particolarmente forte e consapevole, si comincia vagamente a intuire che non si tratta tanto della quantità e della varietà dei nostri vissuti, quanto della loro intrinseca qualità, del loro sapore, della loro risonanza. Gradualmente, iniziamo a penetrare sempre più a fondo le esperienze che stiamo vivendo, gustandone sempre più la pienezza e anche, talvolta, la loro dolorosa conflittualità. Diventiamo consapevoli delle nostre fratture interiori, delle incongruenze, ma anche delle nostre potenzialità e delle nostre risorse.
Cominciamo anche a prenderci un po’ di responsabilità per la qualità non sempre eccezionale del nostro vivere quotidiano. Faticosamente, ci rendiamo conto che non è solo colpa del marito o della moglie, a nostro avviso limitati e apatici, se la nostra vita ristagna… magari siamo noi stessi che stiamo ristagnando interiormente, a dispetto delle mille attività esteriori in cui c’imbarchiamo.
Tuttavia, mettere in moto proprio la vita interiore e iniziare a conoscersi davvero può facilmente mettere in crisi equilibri familiari o lavorativi consolidati e magari ben funzionanti, sebbene frustranti. Occorre un grande coraggio, tanto amore e tanta fiducia nella Vita per abbandonarsi al respiro della propria anima; potrebbe scuotere il nostro quieto vivere, minare i compromessi fatti per salvare le apparenze e corrodere tutte quelle amate pseudo-certezze, tenute in piedi a forza di Malox e Xanax.
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