venerdì 5 gennaio 2024

LA VIA DELLA POESIA (PER SARA BINI)

“Dammi quel verso che squarcia il velo dell’Invisibile”(Sara Bini)

English version The way of poetry for Sara Bini

Scrivere poesie è stato uno dei miei primi canali di espressione. I miei testi, in fondo, non sono altro che ‘variazioni su tema’: lo sviluppo e l’elaborazione di un motivo ricorrente:  il viaggio all’interno di sé, l’intimo ascolto della voce della propria anima. 


Amico d’infanzia


La Terra non separi

ciò che il Cielo ha unito


Odore di acqua di fosso


Io e te

pescavamo salamandre

e Mondi immaginari


Quando - Non io

Chi - Non tu

Migliaia di vite

                  soltanto

un’Anima

Né io

        Né tu

                  Semplicemente

Noi


Odore

         di acqua

                      di fosso


E la Terra non separa

ciò che il Cielo unisce



La poesia ha rappresentato a tutti gli effetti una via iniziatica.  È un processo alchemico di trasmutazione del negativo, di affinamento della percezione, di trasfigurazione del mondo. 



Fiaba



Torre di Verde Giada.

Così

la storia inizia,

per diventare 

Fiaba



Lei,

la più inquieta

e la più

Meravigliosa


Nessuna come Senja

Anima di verde giada


Scomposta

                   Obliqua

Se stessa

                 eppur

diversa


Si appartennero e gliel’hanno

tolta


Seguirono altre donne


Nessuna come Senja

Cuore di verde giada


L’aveva e gli si

tolse


Le Fate la portaron via


“Ti aspetto mille volte,

inquieta anima mia”


Col tempo, nella Torre

scorre

          il sangue

   scorre




Fiaba [ripresa]



Un giorno la rivide.

Comparve dalle scale.


Qualcosa che mai più

potrai

          dimenticare


“Ho fatto mille miglia

ed ora

eccomi qua.

Eppure sembra ieri”


Dov’eri

che non c’eri?

Domanda senza voce

passi sulle scale


Tu 

Sei quella

Che il sangue mio 

Muove


Tornata per vibrare

l’ultima canzone


Obliqua

Scomposta

Se stessa 

eppur

diversa

Cambiata eppure uguale

per l’ultima emozione


Canta

Senja

Canta


Indietro

non guardare 

“Tu

sei quello

che il sangue mio

muove”


per l’ultima canzone


Davanti

solo 

       amore


In alcune liriche tento di tradurre in parola anche il positivo, le conquiste di un cammino interiore  che celebra  un rinnovato sguardo sulla Realtà, una rinnovata capacità di comprendere, servire, amare. Fare poesia diventa così ‘cristallizzare’, cioè rendere stabile e prezioso uno stato di coscienza armonico, che perlopiù è occasionale, una sorta di ‘folgorazione’ di breve durata. Un esempio di questo cristallo d’anima è la mia poesia ‘Tulipani’, dove questi fiori, sul balcone, diventano il correlativo oggettivo di una “pace che sorpassa ogni pensiero”.


TULIPANI


Non si suona

in questa casa


Cantabile silenzio.


Aldilà di ogni

dire

si trova

il cuore


E piove.


Tulipani 

sul balcone


In genere, le mie liriche hanno una cellula germinale che scaturisce dall’esperienza, da un incontro con cose, persone o me stessa. Annoto il prima possibile questo barlume d’infinito, il pensiero primo, che viene custodito gelosamente.  Come per magia, esso  inizia a vibrare e aggrega, per forza di attrazione, frequenze simili. Così nasce la mia poesia.



Pioggia di maggio



Fiori sulla strada:

pioggia di maggio


Ieri erano lampi

e l’acqua che cola

“Mi piace la nebbia”

-così dicevi?

ai tavoli di un caffè

Era uno dei nostri ieri


Sfuma a nord:

rose sulla strada.

Pioggia di maggio

Colata

colata


Il cortometraggio "La via della poesia per Sara Bini" di Costantino Maiani, con le musiche di Francesco Bini e la voce di Francesca Di Natali,  si trova al seguente link: La via della Poesia



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