“Io, di cui non so niente, so solo che ho gli occhi aperti per via delle lacrime che ne scendono di continuo.”(Samuel Beckett)
“La mia vita: un calvario senza speranza di crocifissione.” (Sara Bini)
English version at the link: Grainy
“Non toccare le ali a una farfalla, altrimenti non vola più!” ci dicevano da piccoli, quando, come per incanto, riuscivamo a catturare una di queste magnifiche creature. La poesia che segue è un omaggio a loro.
La farfalla, dagli albori di ogni cultura, è simbolo dell’estrema brevità dell’esistenza su questo pianeta e, allo stesso tempo, rappresenta il supremo dono di sé attraverso la bellezza. Quando le ali di questa creatura vengono toccate, si sgranano e non possono più volare…ma la loro ‘morte’ trasuda colore in polvere di stelle.
In questo momento anch’io sento come se le mie ali fossero state toccate e spente. È come se fosse in atto la definitiva spoliazione da ogni colore, da ogni percezione di amore, senso, progetto e fiducia nel futuro. Convivere quotidianamente con questa morte interiore è la sfida suprema: la mia speranza è di sparire dolcemente in un trascolorare leggero e aggraziato, lasciando l’iridescenza delle mie ali ai magnifici bambini che stanno nascendo su questo pianeta. La luce nei loro occhi è già una promessa di salvezza per l’umanità libera e coraggiosa che sta resistendo all’abbrutimento e all’abuso.
SGRANATA
Sgranata,
come ala di farfalla,
la mia vita in un battito
brucia,
abbaglia
Lieve,
la morte sa di lacrime
e luce.