mercoledì 26 febbraio 2014

Il PBM 3 - Adesso ‘anche basta’

" Sei solo il ricordo di un amore che una volta voleva dire tutto per me. E come ben sai, ho la memoria corta” Sara Bini

A quel punto, c’è da mettere insieme la forza di volontà necessaria e quindi l’energia fisica/emotiva/mentale per staccare questo circolo vizioso. Talvolta può essere molto utile un aiuto esterno - nel mio caso mi sono fatta accompagnare dalla presenza discreta e mai giudicante della mia counselor. 
Anche l’auto-osservazione, il costante monitoraggio il più possibile oggettivo dei nostri stati d’animo e dei nostri pensieri ci aiuta a togliere energia alla dinamica e a riconquistare il nostro potere. "Potere", badate bene, non è una parolaccia come sembra. Si tratta della capacità /volontà di essere davvero felici e di scegliere le migliori condizioni di vita per se stessi e per gli altri.
Sembra ovvio, eppure questo cozza contro una bailamme di stratificazioni subconsce per cui ‘la nostra felicità dipende sempre dall’esterno’ o ‘siamo qui per soffrire’ che spesso sabotano il nostro potenziale creativo e realizzativo.


Foto di Chiara Benelli e Masayo Yonemitsu, parrucche della linea Luigi14
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Sara Bini Le Vie per l'Armonia

Il PBM 2 - Chi è il carnefice?

“E’ l’attitudine interna che conta. Finché non scappa, la gazzella è gazzella e il leone è leone. Ma quando scappa, lei diventa la preda e lui il predatore. Sei vittima se pensi, senti e agisci da vittima” Il Celle


Quello che manchiamo di veder, di solito, è come sia impossibile che ci sia un carnefice senza che qualcuno acconsenta a fare la vittima. Per cui il bastardo in realtà è dentro di noi  e l’altro non fa altro che rimandarci questa parte 'inside' che gode nel soffrire.
Tra l’altro, spesso il carnefice è anche abbastanza onesto : ‘ti avevo detto che non volevo relazioni’ ‘ti avevo detto che non ti amo più e che mi basta solo il sesso’ ‘lo sapevi che la carriera per me è tutto’.



Cosa fare in queste dinamiche? Intanto smascherarle - cosa già abbastanza sconvolgente. Ammettere che alla resa dei conti noi siamo i carnefici di noi stessi non è proprio piacevolissimo, di primo acchito. Poi occorre un grande pazienza: in genere sono dinamiche ben radicate che possono avere radici culturali o ancestrali. In molti casi, l’attrazione gravitazionale di questa roba è così potente che occorre bere fino in fondo il calice dell’amarezza prima di arrivare finalmente e onestamente a dire ‘Ne ho piene le scatole’.


Foto di Masayo Yonemitsu e Chiara Benelli, parrucche Luigi14
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Il PBM 1 - The little masochist bastard

“Dai Sara non prendertela…Finiscono anche le storie belle, figuriamoci questa!!” Manuela Bollani


Il PBM , o piccolo bastardo masochista, è uno dei volti subconsci che fa più fatica ad essere individuato, accettato e poi trasmutato. Lo vedo spesso in azione nei rapporti sentimentali, ma è una dinamica comune in molti rapporti interpersonali e talvolta diventa un approccio standard che instauriamo con le nostre situazioni di vita.
Ad esempio, quante donne belle e intelligenti, piene di interessi, restano in casa ad aspettare  la telefonata del trombamico di turno, magari ex-fidanzato, mettendo in stand-by la loro vita e appendendola ai di lui capricci ?


E’ un classico: l’ho vissuto pure io e adesso benedico quei momenti di grande rabbia e grande vuoto perché sono stati fonte di comprensione, ridimensionamento dell’ego e, in seguito, di potenziamento del mio spirito.
Per acconsentire a ciò, si parte da un presupposto di incompletezza, da un bisogno di ‘avere qualcuno’ accanto di cui pensiamo di essere innamorati. Il più delle volte, in realtà, siamo attaccati a un falso ideale e alla pia illusione che costui/costei cambi a nostro favore. C’è anche la sfiducia di riuscire a trovare mai qualcuno di più adatto, per cui “bisogna accontentarsi” “gli uomini/le donne sono tutti/e così” e “meglio male accompagnati che soli”.
In genere poi ci lamentiamo con gli amici del bastardo/bastarda di turno o viceversa, lo/la giustifichiamo - tutte strategie che, alla resa dei conti, mantengono lo status quo.


Alcune foto sono di Chaira Benelli con parrucche della linea Luigi14

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mercoledì 19 febbraio 2014

IL MULINELLO - Imparare a vedere il Bello

" Il tempo scorre... e il vento mi spettina i capelli" Maurizio Firenze



Ho scritto la seguente poesia quando avevo dieci anni.  Ho ancora ben fissata in testa la scena che ne destò l'ispirazione. 
Era una domenica mattina e, come spesso succedeva, gironzolavo un po' per il paese con le amiche dopo essere stata alla Messa.  Quella volta ero sola, doveva essere un giorno grigio tipo novembre perché gli alberi del viale erano spogli e c'era quell'atmosfera sospesa che talvolta fa da preludio a un temporale. Ricordo che sedevo in una piazzetta adiacente a un bar-pizzeria chiamato 'Bellavista'. In quel momento, a essere onesti, di "bella vista" c'era ben poco : un mucchietto di spazzatura e penne di piccione sulle piastrelle rosse della piazzola. 
Poi però si sollevò un filo di vento che fece riscontro con l'angolo dell'edificio dando vita al monticello di rifiuti che , per i miei occhi di bambina, si mise 'a danzare'. Il breve quadretto poetico che ne venne fuori vinse anche un premio regionale, tuttavia per me resta un esempio di come anche qualcosa di apparentemente squallido, possa essere trasformato o trasfigurato da un punto di vista Superiore. Anche se a me, all'epoca, tale processo venne naturale - forse perché avevo ancora l'innocenza e la capacità di Vedere tipica dei bambini- risvegliarsi al Bello è una capacità che si può ri-acquistare con un po' di allenamento e di attenzione.


IL MULINELLO

Il vento filtrò dall'angolo
della casa oscura

la danza di tre foglie
il girotondo di cartacce
le penne svolazzanti dei piccioni

come un ballo fantasioso
come un allegro girotondo
che cessato il soffio del vento
si riposa a terra stanco.


Foto di Chiara Benelli e parrucche della linea Luigi14

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Sara Bini Le Vie per l'Armonia

domenica 16 febbraio 2014

SPIRITUALITA' E COUNSELING 2 - La 'corsa all'Illuminato'



"Colui che sa, non parla; colui che parla non sa" (Tao Te Ching)


La mia esperienza è che un passaggio davvero tosto da mettere a punto in questi percorsi , peraltro ribadito in tutte le salse da tutti i Maestri dell’Umanità, è quello del non-giudizio. Solitamente, non appena  crediamo di aver raggiunto una qualche verità su noi stessi e sul mondo, iniziamo amabilmente a imporla al prossimo: famiglia, amici perfino al cane o al gatto. Questo spesso assume la tipologia di giudizio più spietata che io conosca, proprio perché ben travestita da tutte le migliori intenzioni : ‘Io so che è così – il mio guru e/o l’Universo e/o la mia sacrosanta percezione lo affermano – dunque tu stai sbagliando’.


Tali simpatiche forme di giudizio sono molto popolari nei cosiddetti ‘ambienti spirituali’, così come la ‘corsa al Risvegliato’. Quest’ultima è veramente spassosa e si può sintetizzare nei seguenti termini ‘il mio Maestro è più illuminato del tuo’. Probabilmente sono passi ineludibili,  io li  ho sperimentati e sperimento tutt’ora in prima persona; forse sono necessari per sviluppare quella sana discriminazione che alla fine ci renderà un pochino meno fessi e meno rompiballe.
Perciò la cosa più classica che capita in un cammino di ricerca è l’ipertrofia della mente “tu sei così, l’universo mi/ti rispecchia questo, se crei la tua realtà allora questo significa assolutamente che…, lo so per certo perché ho letto che…” a scapito dell’empatia e dell’apertura del Cuore.


Ecco perché, a un certo punto del mio percorso di crescita, è stato importante incontrare il counseling:  col suo accento sull’ascolto, sull’accoglienza e sul rispetto dell’altro così com’è, questa disciplina ha prodotto in me più trasformazioni che dieci anni di letture o chiacchiere mistico/esoteriche. Mi ha fatto vedere realisticamente chi sono e dove sono -tutto fuorché una risvegliata-  ossia un essere umano che sinceramente e faticosamente cerca di comprendere Sé e la Vita.

Video di 'Vieni come sei'
 Foto di Chiara Benelli e Parricche della linea Luigi14

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Sara Bini Le Vie per l'Armonia

SPIRITUALITA' E COUNSELING 1: la mia esperienza attuale



"L'umanità si divide in due grandi categorie: coloro che prima di sedersi controllano se c'è il rotolo e coloro che si accorgono che manca quando è troppo tardi" (F. Merafino) 



Parlando con un amico, che inopinatamente ha seguito un po’ il mio stesso percorso, ci siamo trovati a ripensare il counseling sia come l’inizio di un percorso di ricerca interiore, sia come un passo fondamentale per riarmonizzare gli eccessi stessi che il percorso interiore talvolta comporta.
Nel primo caso, mi appello a uno degli assiomi fondamentale del counseling, che peraltro lo distingue dalla psicoterapia: il counseling si applica alla persona ‘normale’ (su questo termine ci sarebbere da dibattere anni). Il cliente di  counseling è dunque una persona senza patologie mentali o nodi psicologici troppo cristallizzati; quindi qualcuno con un problema  relazionale/lavorativo da gestire nell’immediato oppure qualcuno che sta discretamente ma vorrebbe sviluppare di più le sue potenzialità oppure una persona che a un certo punto del suo cammino inizia a porsi domande di senso.


Per cui può succedere che queste condizioni aprano la via a ciò che già contraddistingue un percorso spirituale: l’autorealizzazione e la trascendenza del proprio ego limitato.
Tuttavia, visto che i tempi sono maturi,  la New Age dilaga e troviamo il manuale di autosviluppo anche al supermercato, molte persone, senza passaggi intermedi di psicoterapia o counseling, si sentono ‘in cerca’ e intraprendono un sentiero evolutivo, sia esso di tipo magico-alchemico, che mistico, che esoterico. 


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mercoledì 5 febbraio 2014

Il MIO SITO WEB 2 : Serenamente 'Senza Terra'



Sara: "Ma allora, Celle, cosa si fa??"
Celle: "Cara mia, o ci si svende al 50% o si resta fedeli a se stessi"
(Parole del Celle, il mio guru di Montecapri)


La ricerca interiore è stata quindi forse l’unico antidoto a quel dolore esistenziale che ho percepito sempre con molta chiarezza, ciò che pirandellianamente si può definire ‘la pena di vivere così’: nell’impermanenza, nell’ignoranza, nell’incertezza. Tale dolore si attenuava solo in presenza di attività creative : scrivere, cantare, suonare o nella condivisione di momenti di autenticità e dialogo sincero con i miei amici. Gli altri obiettivi, quelli più comuni,  come trovare un buon lavoro (meglio se ‘fisso’), trovare un compagno, fare figli ecc, mi sono sempre rimasti abbastanza estranei. 

Un tempo me ne facevo una colpa, sentivo come sbagliato il mio modo di essere rispetto a quello di molte altre persone. Ricordo la mia perplessità alla scuola materna, allorché mi accorsi che tutte le bambine giocavano a ‘babbo e mamma’ e i bambini ‘alla guerra’. Francamente, non mi riconoscevo in nessuno di questi due giochi. Da lì la domanda che un po’ mi ha perseguitato per tutta la vita ‘Ma che ci sto a fare, qui?!?’. 
Non che abbia trovato chissà quali risposte, se non questa:  ‘Sto a fare esattamente quello che sto facendo, in questo preciso momento’. Come tutti, del resto - ognuno, più o meno consapevolmente, sta interpretando il proprio ruolo alla perfezione. Non mi resta che citare una mia cara amica: ‘Scusate se io sono io e mi resta difficile non essere io’ (Vanessa Martins, il mio guru della Costa Azzurra). Adesso so che la Bellezza e la Ricchezza stanno proprio nella diversità, non nell’omologazione a uno standard, quanto piuttosto nel portare un colore, una nuance nuova  al quadro della Vita.

 
Scrivo questo post perché possa portare conforto a chi, almeno in parte, riconosce queste domande e queste sfide come note caratterizzanti della sua vita. Forse non siamo in molti, ma probabilmente siamo in più di quanti c’immaginiamo!
Il mio sito web, per gli erranti  che volessero farci tappa: 

IL MIO SITO WEB 1 : 'Errante', in armonia



 "Non so se l'Errante ritornerà mai a davvero a Casa. A volte mi chiedo: se potessi ritornare, sentirei di nuovo il conforto familiare o sarei ancora un'estranea a causa delle mie nuove esperienze qui? Sarebbe davvero di nuovo 'casa'? E se una volta scelto, il cammino dell'Errante portasse sempre lontano e mai a casa? L'appagamento è forse il prezzo da pagare in cambio dell'avventura e del miracolo" (C.L.Rueckert)



Ecco il mio nuovo sito “Sara Bini Counseling, Le Vie per l’Armonia”:



Ho raccolto in esso tutte le mie attività, che tra l’altro traspaiono abbastanza chiaramente da questo blog: il Counseling, la Biomusica, la meditazione e i progetti musicali a cui attualmente sto lavorando (le Etnie Vibranti, Sara end The Stars e gli Honky Tonk).

Il sito, come il blog, rende bene l’idea di come mi sia stato difficile trovare un unico centro, un’unica passione o desiderio motivante che non fosse quello di raggiungere la serenità interiore e migliorare me stessa. Tra l’altro queste due cose sembravano andare di pari passo…se non ammorbidivo il mio carattere e non imparavo a fare spazio alla Vita, difficilmente trovavo pace. 


 Foto di Chiara Benelli, parrucca linea Luigi14