mercoledì 30 ottobre 2019

TRANSFORMING OUR LIFE


"He's completely turned his life upside down. Before, he was miserable and depressed. Now he's depressed and miserable."  (David Frost)

Versione italiana al link Trasformare la propria vita


Life is a continuous process of change, if not even evolution, and in itself it would already produce the necessary conditions inducing an average intelligent person to question and reflect.
There are also those who want to bring about some change in their lives: they want to change jobs, partners, cities or states of residence. However, it is generally hard to understand for us, that if the change in external circumstances is not supported by some internal awareness, the conditions, we complained about earlier and we wanted to get away from, tend to reproduce. To modify ourselves means to work in a way that mental and emotional structure, in other words our thoughts and emotions, assume a new quality, thus tuning in to different situations and people.


We need a necessary premise: to transform ourselves and to move towards coherence and integrity between our saying, doing, feeling and thinking is a hard work. Only those who are able and willing to do so are put on the path of conscious self-transformation. Everything else is just complaints, hypothetical sentences and verbs to the conditional tense"I would do it, if only my husband helped me ... I would go to that course, if the work allowed me …".
At least three conditions must be met in order for a genuine change to take place in us and in our existence. They are:
1. The availability of a certain amount of energy: this, on the physical plane, is generally translated into terms of time and money. When people who want change blame the lack of money and time, it may be that the time has not come for them yet. There are courses, books or self-help that are practically free and on good timings, but the person who is not ready will find a series of excuses and will not question his/her current priorities. In fact, there is no time to meditate, no money to buy a book, and yet there is always time and money to go to the stadium, nail down, have five aperitifs in a row or buy cigarettes.


2. Rhythm: let's not be fooled by the term, I'm not referring to unlikely occult musical talents. Rhythm is simply discipline, giving continuity and coherence to the process of change. Every athlete will be able to confirm that it is worth more an hour of training per day than a non-stop weekend once in a while. Here, too, our real priorities come into play, because it is a matter of finding a regular time and space to take care of  ourselves and our lives...and not only in terms of getting the anti-wrinkle mask, the beard or the waxing.
3. Direction: What is the purpose of my transformation movement? What do I want to be in my life? Who am I and what do I want to accomplish beyond the roles that society imposes on me or that I have chosen (worker, mother, father, student, etc...)? Even the most ground-to-ground objectives often require a clear vision and a coherent planning.


When the above conditions are met, many daydreams become practical and achievable objectives, whether they are taking a degree, buying a house or planning a holiday. In addition, when you combine them with the appropriate tools such as attention, self-presence and self-observation, you can change, or at least smooth and lighten, even harsch personality traits which are generators of distress.


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TRASFORMARE LA PROPRIA VITA


“Ha completamente capovolto la sua vita. Prima era depresso e miserabile. Ora è miserabile e depresso.”  (David Frost)


La vita è un continuo processo di cambiamento, se non  vogliamo dire evoluzione, e già di per sé produrrebbe le condizioni necessarie per indurre una persona mediamente intelligente a interrogarsi e riflettere.
Non mancano coloro che vogliono portare qualche mutamento nelle loro esistenze: vogliono cambiare lavoro, partner, città o stato di residenza. Difficilmente però arriviamo a comprendere che, se il mutamento di circostanze esterne non è sostenuto da una qualche presa di coscienza interna, tendono a riprodursi quelle condizioni di cui ci lamentavamo in precedenza e da cui volevamo allontanarci. Modificare se stessi significa lavorare affinché il proprio assetto mentale ed emotivo, in altre parole i nostri pensieri e le nostre emozioni, assumano una nuova qualità, sintonizzandosi quindi su situazioni e persone differenti.


Occorre uno doverosa premessa: modificare se tessi e muoversi verso la coerenza e l’integrità tra il nostro dire, fare, sentire e pensare è un lavoraccio. Si mette sul sentiero di una consapevole autotrasformazione solo chi è in grado e ha la volontà necessaria per farlo. Tutto il resto è lamentela, frasi ipotetiche e verbi al condizionale “Lo farei, se solo mio marito mi aiutasse…Andrei a quel corso, se il lavoro me lo permettesse…”.
Si devono manifestare almeno tre condizioni, perché si produca un cambiamento autentico in noi e nella nostra esistenza. Esse sono:
1. La disponibilità di una certa quantità di energia: questa, sul piano fisico, si traduce generalmente in termini di tempo e denaro. Quando le persone che vogliono il cambiamento, imputano la colpa alla mancanza di soldi e di tempo, può darsi che per loro non sia ancora arrivato il momento. Esistono corsi, libri o aiuti praticamente gratuiti e con tempistiche accessibili; tuttavia, la persona che non è pronta troverà una serie di scuse e non metterà mia in discussione le sue attuali priorità. Infatti non si ha tempo per meditare,  né soldi per comprare un libro,  eppure c’è sempre tempo e denaro per andare allo stadio, farsi le unghie, bere cinque aperitivi di fila o comprare le sigarette.


2. Ritmo: non facciamoci ingannare dal termine, non mi riferisco a improbabili talenti musicali occulti. Ritmo è semplicemente disciplina, dare continuità e coerenza al processo di cambiamento. Ogni atleta potrà confermare che vale più un’ora di allenamento al giorno che un weekend non-stop una volta ogni tanto. Anche qui entrano in gioco le nostre reali priorità, poiché si tratta di trovare uno spazio-tempo regolare dedicato alla cura di noi e della nostra vita…e non solo in termini di farsi la maschera antirughe, la barba o la ceretta.
3. Direzione: Qual’è lo scopo del mio movimento di trasformazione? Cosa voglio essere io, nella mia vita? Chi sono e cosa voglio realizzare aldilà dei ruoli che la società mi impone o che io ho scelto (lavoratore, madre, padre, studente ecc…)? Anche gli obiettivi più terra-terra spesso necessitano di una visione chiara e di una progettazione coerente.


Quando si manifestano le condizioni appena elencate, molti sogni ad occhi aperti diventano obiettivi pratici e realizzabili, siano essi prendere una laurea, comprare una casa o organizzare una vacanza. Inoltre, quando si uniscono ad esse gli strumenti adeguati come  l’attenzione,  la presenza a se stessi e l’ auto-osservazione, è possibile modificare,  o perlomeno smussare e alleggerire, anche tratti della nostra personalità spigolosi e generatori di sofferenza.


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mercoledì 25 settembre 2019

DONNA, CONOSCI TE STESSA: il ritorno di Lilith e dei suoi figli (2)


“Non desideravo protezione e neppure il solito 'diventare felice'. Io mi volevo realizzare fino all'ultima possibilità, sia attraverso la gioia che attraverso il dolore.” (Isolde Kurz)


Tuttavia anche Lilith e Adamo, nel loro breve idillio, hanno concepito un figlio, che è destinato a portare avanti l’opera evolutiva iniziata dalla madre. Ogni qual volta i suoi fratellastri, i figli di Eva, si troveranno a un momento storico di svolta, Dio rimanderà sulla Terra questo bimbo benedetto sotto varie vesti e incarnazioni: artista, condottiero, filosofo, scienziato… in ogni caso guida e luce per l’umanità deviata. 
Dunque qual’è, per noi, il messaggio di questo poema? Chi è questa nuova Lilith e chi sono i suoi figli?



La Lilith di Isolde Kurz è l’emblema di una femminilità emancipata e al contempo non in contrasto con l’uomo: ciò è possibile solo se la donna riesce ad armonizzare in sé sapientemente i propri aspetti femminili e maschili. “Donna, conosci te stessa”, potrebbe essere il messaggio di Lilith per il femminile contemporaneo. Ciò significa: esplora le tue passioni, coltiva i tuoi talenti, realizza le tue potenzialità, siano esse di madre o di artista, di scienziata o di cuoca…ma  soprattutto non lasciare che siano altri a dettare cosa devi essere. Impara a separare l’oro di chi sei realmente dal piombo delle convenzioni sociali, dalle frustrazioni e illusioni di madri e nonne, dalle paure e inibizioni di secoli di società patriarcale, dall’inconscia ricerca del Principe Azzurro e della Famiglia del Mulino Bianco.



I figli di Lilith

E chi sono, oggi, i figli di Lilith? Sono tutti coloro che sentono dentro di sé il richiamo verso un orizzonte più libero e più ampio, che non si stancano di migliorarsi, di trascendere i propri limiti, di bruciare il proprio egoismo e la propria negatività. Sono tutti quegli uomini e donne che stanno attivamente lavorando dentro e fuori di sé affinché l’umanità  possa essere ancora degna di questo nome. 



Il riscatto
Nel panorama attuale di costante violenza, mortificazione e abbrutimento, il mio augurio è che risorga velocemente il Femminile in tutta la sua potente bellezza e sovversivo splendore.  Saranno proprio la sua forza di rinnovamento, la sua capacità di empatia e il suo innato gesto d’amore a portare conforto e riscatto alla Vita su questo pianeta, risanandone le ferite e ristabilendone la pienezza e l’armonia.

Il libro 'I figli di Lilith" si può trovare al link I figli di Lilith

L'articolo si trova nella rivista MediCoscienza, disponibile anche online al seguente link MediCoscienza 3


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CADUTA DAL CIELO: il ritorno di Lilith e dei suoi figli (1)


“Devi essere caduta dal cielo
Devi esserti frantumata nella direzione sbagliata.
Ne hai portati così tanti alla luce
E ora sei da sola.”(Glen Hansard)


Qualche mese fa, a diciassette anni dalla sua stesura, ho pubblicato la mia tesi di laurea, che consiste nella traduzione e nel commento di un poemetto tedesco sconosciuto, “I figli di Lilith” di Isolde Kurz. Questa scrittrice tedesca vissuta tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo non svetta nell’Olimpo della letteratura germanica ed è perlopiù conosciuta per le sue novelle ambientate nel Rinascimento fiorentino. 


Caduta dal cielo 

L’opera “I figli di Lilith” mi è letteralmente caduta in testa mentre vagavo confusa e un po’ scoraggiata nei meandri della biblioteca comunale di Bonn, cercando di capire come mai il mio iniziale progetto di tesi su Novalis non stesse procedendo come speravo. Evidentemente dovevo imbattermi in Isolde e nel suo piccolo epos visto che, una volta deciso di dedicarmi a “I figli di Lilith”, il lavoro è fluito senza problemi e mi ha portato i massimi risultati a livello accademico.


Lilith la nera

La portata innovativa del poemetto di Isolde consiste soprattutto nella sua originale rivisitazione del mito della nera Lilith, contenitore per eccellenza di tutti i lati oscuri del Femminile. Secondo il mito, Lilith è la prima donna di Adamo, creata insieme a lui e non successivamente dalla sua costola. Rifiutandosi di sottostare all’uomo, si erge a simbolo della ribellione femminile e, in alcune versioni del mito, arriva a opporsi perfino a Dio stesso. 
Di conseguenza, in una cultura fondamentalmente maschilista e patriarcale, non poteva che diventare un demone sanguinario e perturbante, represso negli inferi dell’inconscio collettivo. Perfino le donne in fondo la temono, in quanto rappresenta il lato potente, seducente e intimamente rivoluzionario che loro stesse non sono capaci di contattare né tanto meno di sviluppare armonicamente nella loro personalità.


Eva e Lucifero 

Isolde, pur mantenendo la forza e l’eros di questa figura, ne stravolge completamente il significato tradizionale: da demone infero tentatore Lilith diventa un ponte tra l’uomo e la divinità, una sorta di sprone per l’evoluzione umana destinata a compiersi a livelli sempre più alti. D’altra parte, in questo epos, è Eva la creatura di Lucifero, in quanto vuota proiezione dei più bassi desideri maschili di lussuria e onnipotenza. Adamo, come sappiamo, non è esattamente un campione d’integrità o di forza di volontà, per cui Eva ha gioco facile e a Lilith non resta che tornare nell’abbraccio di Dio.


Conosciamo già il resto della storia, anche se ormai è chiaro come il peccato originale, per Adamo, non sia stato tanto il mangiare quella benedetta mela, quanto il rifiutare la propria origine e missione divina simboleggiata dal suo primo amore Lilith. I figli di Eva e Adamo sono dunque una razza degradata, un’umanità che segue le orme squallide dei genitori: schiavi della sensualità, avidi e attaccati solo ai beni materiali, ciechi nell’odio e nella menzogna.

Il libro "I figli di Lilith" si può trovare al seguente link I figli di Lilith

L'articolo si trova nella rivista MediCoscienza disponibile anche online al seguente link MediCoscienza 3




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WOMAN, KNOW YOURSELF: the return of Lilith and her children (2)


“I didn't want protection or even the usual "getting happy". I wanted to realize myself to the last chance, both through joy and through pain.”(Isolde Kurz)

versione italiana al link Donna, conosci te stessa



However, Lilith and Adam, in their brief idyll, have also conceived a child, who is destined to carry on the evolutionary work begun by his mother. Whenever his half-brothers, Eve's children, find themselves at a turning point in history, God will send this blessed child back to Earth in various garments and incarnations: artist, leader, philosopher, scientist... in any case a guide and light for the deviated humanity. 
So what is the message of this poem for us? Who is this new Lilith and who are her children?


Isolde Kurz's Lilith is the emblem of an emancipated femininity and at the same time she’s not in contrast with the man: this is possible only if the woman can skillfully harmonize in herself her own feminine and masculine aspects. "Woman, know yourself" could be Lilith's message for contemporary women. This means: explore your passions, cultivate your talents, realize your potential, whether as a mother or as an artist, as a scientist or as a cook... but above all, don't let others dictate what you have to be. Learn to separate the gold of who you really are from the lead of social conventions, from the frustrations and illusions of mothers and grandmothers, from the fears and inhibitions of centuries of patriarchal society, from the unconscious search for Prince Charming and the White Mill Family.



Lilith’s children

And who are Lilith's children today? They are all those who feel within themselves the call to a freer and wider horizon, who do not tire of improving themselves, of transcending their own limits, of burning their own selfishness and negativity. They are all those men and women who are actively working inside and outside themselves so that humanity can still be worthy of this name. 



Redemption

In today's landscape of constant violence, mortification and brutality, my wish is that the Feminine quickly resurrects in all her powerful beauty and subversive splendor.  It will be precisely her strength of renewal, her capacity for empathy and her innate gesture of love that will bring comfort and redemption to Life on this planet, healing its wounds and restoring its fullness and harmony.

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FALLEN FROM THE SKY: the return of Lilith and her children (1)


"You must have fallen from the sky
You must have shattered on the wrong way
You brought so many to the light
And now you're by yourself"(Glen Hansard)


versione italiana al link Caduta dal cielo


A few months ago, seventeen years after it was written, I published my university final essay, which consists of the translation and commentary of an unknown German poem, "The Children of Lilith" by Isolde Kurz. This German writer, who lived between the nineteenth and twentieth centuries, does not stand out in the Olympus of German literature and is mostly known for her novels set in the Florentine Renaissance.



Fallen from the sky 

The work "The Children of Lilith" literally fell onto my head as I wandered confused and a bit discouraged in the meanders of the municipal library of Bonn, trying to understand why my initial project of an essay on Novalis was not proceeding as I had hoped. Evidently I had to come across Isolde and her little epos because, once I decided to devote myself to "The Children of Lilith", the work flowed smoothly and brought me maximum academic results.


Lilith the Black

The innovative scope of Isolde's poem consists above all in its original reinterpretation of the myth of the black Lilith, the container par excellence of all the dark sides of the Feminine. According to the myth, Lilith is the first woman of Adam, created with him and not later by his rib. Refusing to submit to the man, she stands as a symbol of the female rebellion and, in some versions of the myth, even comes to oppose God himself. 
Consequently, in a fundamentally masculine and patriarchal culture, she could only become a bloodthirsty and disturbing demon, repressed in the underworld of the collective unconscious. Even women are somehow afraid of her, because she represents the powerful, seductive and intimately revolutionary side that they are not able either to contact or even less to develop harmoniously in their personality.



Eve and Lucifer 

Isolde, while maintaining the strength and the eros of this figure, overturns completely its traditional meaning: from an inferior tempting demon Lilith becomes a bridge between man and divinity, a sort of spur for human evolution destined to take place at ever higher levels. On the other hand, in this epos, Eve is the creature of Lucifer, as an empty projection of the lowest male desires for lust and omnipotence. Adam, as we know, is not exactly a champion of integrity or willpower, so Eve has an easy time and Lilith can do anything but return to God's embrace.
We already know the rest of the story, although it is now clear that the original sin for Adam was not so much eating that terrible apple as rejecting his own divine origin and mission symbolized by his first love Lilith. The children of Eve and Adam are therefore a degraded race, a humanity that follows in the footsteps of their parents: slaves of sensuality, greedy and attached only to material goods, blind in hatred and lies.


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lunedì 23 settembre 2019

THE STRANGER - Self-translated poems

"Listen,–perhaps you catch a hint of an ancient state not quite forgotten; dim, perhaps, and yet not altogether unfamiliar, like a song whose name is long forgotten, and the circumstances in which you heard completely unremembered Not the whole song has stayed with you, but just a little wisp of melody, attached not to a person or a place or anything particular. But you remember, from just this little part, how lovely was the song, how wonderful the setting where you heard it, and how you loved those who were there and listened with you."(ACIM)

Versione italiana al link La Straniera



This is the first poem in my lyrical collection "Sehnsucht - Nostalgia dei Senza Terra' published in 1997. It includes poems written when I was a teenager. 


The Stranger

Because she came from another world
Soul in chains

The Spirit of the Valley
was shining in her eyes.

But her heart
            was a diadem of thorns
and her voice
            Crystal Darkness 
and her demon
             It didn't give her peace
because her eyes
             had seen

And because she came
 from another world.
and to another world
          she's got back
in the end


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domenica 15 settembre 2019

LOVE AND THE SCORPION - Overcoming the fear to love


"With all due respect, those who only live by instincts and instants, I prefer to have them distinct and distant." (Sara Bini)

versione italiana al link L'amore e lo scorpione


Despite the title, this article is not an astrological disquisition on the couple affinities between the zodiac signs. Rather, I would like to talk about the ability and willingness to love, a virtue and an art that, through a thousand vicissitudes, hopefully will lead us to unite heart and brain, feeling and reason, emotion and planning. I know, I am an incurable idealist and optimistic, but I tend to have confidence in the human being, a confidence mostly confirmed by most of the people around me.


Just yesterday I was talking to a friend, a man of great heart, intelligence and culture, about the effects that relationships - and sometimes inevitable disappointments - can have on people.
"You know Sara," he said, "I'm afraid that after all the times I've opened my heart and been stabbed, the right person will come and I won't be able to love anymore.”
A justified fear, if we start from the common assumption that, in giving love, in a certain sense I empty myself and 'lose something'. In fact, when our heart is quite pure and mature, we can begin to realize that loving is primarily a nourishment for ourselves. 


The dedication, generosity and willingness that we set in motion to sustain this noble feeling are energies that we evoke in ourselves and that therefore pass through us, illuminate us and heal us. They fill our lives in spite of what the person concerned will do with them, who will in any case act according to their degree of understanding and awareness. 
If unfortunately, then, the relationship produces stagnation and suffering in us or in her/him, it is not an obligation to insist. A human being worthy of the name, after the initial upsets, is able to love someone even without sleeping with them. You can lose a person, but you do not necessarily lose the steps taken to experience a love as intimate and authentic as possible.




Following these reflections, my friend told me about the Zen parable "The Master and the Scorpion" which I report in full because, in my opinion, summarizes the essence of our conversation on these issues: 
"A Zen Master saw a scorpion drown and decided to take it out of the water. When he did, the scorpion stung him. Because of the effect of the pain, he left the animal that again fell into the water about to drown. The Master tried to pull it out again and the animal punished it again. A young disciple who was there approached him and said, "Excuse me, Master, why do you continue? Don't you understand that every time you try to pull it out of the water it stings you? “. The Master answered:
"The nature of the scorpion is to sting, and that will not change mine which is to help.”




Then, with the help of a leaf, he pulled the scorpion out of the water and saved his life, then turning to his young disciple, he continued: "Don't change your nature: if someone hurts you, just take precautions, because men are almost always ungrateful for the benefit you are doing to them. But this is not a reason to stop doing good, to abandon the love that lives in you. Some pursue happiness, others create it. Worry more about your conscience than about your reputation. Because your consciousness is who you are, and your reputation is what others think of you. When life presents you with a thousand reasons to cry, show her that you have a thousand reasons to smile.


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sabato 31 agosto 2019

I WANT A SPECIAL MAN/WOMAN


"You're just like an angel
Your skin makes me cry
You float like a feather
In a beautiful world
And I wish I was special
You're so fuckin' special
But I'm a creep "(Radiohead)

Versione italiana al link Voglio un uomo/una donna speciale



Come on, let's face it: nothing is free in life. The most beautiful things, we have often sweated and suffered to get them. Happiness, we must be able to afford it. It can cost commitment and courage, responsibility and jumps in the dark. It can cost mistakes and 'horrors', as I sometimes love to say.
After all, by my very nature, I have always preferred "an end with horror to an endless horror", just to quote Enzensberger, and I mean the horror of a flat life, stagnant, or based on relationships of convenience in which you wear masks even in contradiction to each other.


Sometimes we hope that it is the magical encounter, a special person who 'saves' us, who brings us out of our boredom or suffering, who gives meaning to our lives, filling in the gaps. And here the eternal dilemma arises: many women want a 'special man' and also many men say they are looking for a 'special woman'. Then, who knows why, they choose te ‘habitual’, the 'normal', the 'banal'. 
The explanation is that the 'special', at the end of the day, is scary. It is what we cannot control, the unknown, the one who brings out our deepest insecurities, as well as our most dazzling splendours. 


All this is true in the fortunate case in which we really come across an out-of-the-ordinary person. But does this person exist? Are there special men and women? Is there an ideal partner? 
Not until we become one. Someone has to start doing it! 
We are always very good at making our demands on life, the universe or Santa Claus...but how much are we willing to give? How much are we willing to be - special? 



Also, why should a special person bother to be with us, especially if after a couple of months of dating we try to 'normalize' or 'tame' them according to our needs and our unhealed emotional wounds? Please! Let's start to change our perspective and turn the paradigm upside down:
Give what you would like to have.
Become who you would like to meet.
Be your 'special' person, that means: know, discover, express your talents, realize the beautiful in your life, the good, the true. If nothing else, you will no longer have time to complain about why life not sending you some special person!



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