“E’ l’attitudine interna che conta. Finché non scappa, la gazzella è gazzella e il leone è leone. Ma quando scappa, lei diventa la preda e lui il predatore. Sei vittima se pensi, senti e agisci da vittima” Il Celle
Quello che manchiamo di veder, di solito, è come sia impossibile che ci sia un carnefice senza che qualcuno acconsenta a fare la vittima. Per cui il bastardo in realtà è dentro di noi e l’altro non fa altro che rimandarci questa parte 'inside' che gode nel soffrire.
Tra l’altro, spesso il carnefice è anche abbastanza onesto : ‘ti avevo detto che non volevo relazioni’ ‘ti avevo detto che non ti amo più e che mi basta solo il sesso’ ‘lo sapevi che la carriera per me è tutto’.
Cosa fare in queste dinamiche? Intanto smascherarle - cosa già abbastanza sconvolgente. Ammettere che alla resa dei conti noi siamo i carnefici di noi stessi non è proprio piacevolissimo, di primo acchito. Poi occorre un grande pazienza: in genere sono dinamiche ben radicate che possono avere radici culturali o ancestrali. In molti casi, l’attrazione gravitazionale di questa roba è così potente che occorre bere fino in fondo il calice dell’amarezza prima di arrivare finalmente e onestamente a dire ‘Ne ho piene le scatole’.
Foto di Masayo Yonemitsu e Chiara Benelli, parrucche Luigi14
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Sara Bini Le Vie per l'Armonia
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