La cellula germinale della
poesia del post precedente sono gli ultimi due versi "Sul cancello della ferrovia/crescono gli anemoni" che a loro volta traducono l’immagine conclusiva
di un mio sogno. Avevo 18 anni e se
ricordo bene, mi sentivo un po’ ingabbiata in vari ruoli : ex-rocker
arrabbiata, poetessa estraniata, studentessa modello, figlia perfetta, artista
marziale, fidanzata ideale.
Il cancello simbolizzava una
chiusura, un limite di quel momento, probabilmente
ancora invalicabile - come sembra alludere il refrain ‘nessuna via di fuga’.
Tuttavia ricordo che il cancello, un vecchio cancello in ferro battuto, era chiuso
da una catena molto allentata e impreziosito da questa pianta dolce e luminosa:
un limite dunque che già cominciava a ‘fiorire’. Un limite che fiorisce è un
limite accettato, al cui interno possiamo anche permetterci di cominciare a
cantare e danzare. Ci troviamo infatti alla soglia dell’attraversamento o all’attraversamento
di una soglia, tanto per giocare un po’ con le parole.
Il titolo della poesia, ‘Confronto’,
si riferisce al momento in cui, nella vita, chiamiamo a rapporto tutte le
nostre voci, i nostri variegati personaggi e si comincia a fare il punto del
nostro panorama interiore. Il Corvo, la Figlia dei Fiori, il vecchio Marinaio,
sono tutte metempsicosi della mia anima, vestiti messi e poi dismessi,
esperienze, emozioni, sussulti interiori con riverberi nel mondo esteriore
L’ultima ‘incarnazione’, il Vecchio
Marinaio, sembra però alludere a un’anima che, benché all’epoca fosse infusa in
corpo molto giovane, avesse già alle spalle un lungo cammino. Un ‘multa passus’
come direbbe Virgilio, cioè qualcuno che ha visto e attraversato molte cose. Questo tipo di anima può iniziare a cantare e
ballare aldilà delle ombre, della rabbia, della lotta e della gabbia, perché il Cuore è
esploso, cioè si è aperto, forse anche in modo abbastanza ‘violento’. Un cuore
aperto dalle sofferenze e poi dall’amore è un cuore pronto alla Gioia e all’Amore
- pronto per passare oltre il cancello e partire per l’ultimo viaggio, quello
del Ritorno.
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Sara Bini Le Vie per l'Armonia
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