domenica 3 aprile 2016

PERCHÉ LA POESIA

"Quando la Filosofia impara davvero a chiedere, la Poesia risponde" (Sara Bini)


Scrivere poesie è stato il mio primo canale di espressione, subito dopo quello del disegno.  La poesia è un genere letterario che spesso viene svalutato, specialmente da un punto di vista economico-commerciale. 
Se per qualche bizzarra ragione hai voglia di metterti a scrivere, ogni editore tenderà a dirti “Scrivi in prosa, meglio se un romanzo. La poesia non vende.” Non vende - come quasi ogni cosa veramente preziosa su questo pianeta. 


La poesia infatti è considerata ‘difficile’,  e non a torto : è il linguaggio alle porte del silenzio. E’ l’ultima sfida all’ineffabile, all’indicibile, al mistero.  Non a caso viene anche definita il linguaggio dell’amore, perché occorre un linguaggio stra-ordinario, cioè fuori dall’ordinario, per descrivere un’esperienza stra-ordinaria. 
Quando poi viene scritta in quello stato di grazia che definirei ‘Presenza’ allora ne incarna la parola, diventa cioè la voce dell’anima, dello spirito, dell’essenza. Ogni esperienza mistica, quando tenta di essere narrata e condivisa, assume quasi invariabilmente i toni della poesia o almeno della prosa poetica. 


La parola viene forzata fino al suo massimo limite espressivo, fino a disciogliersi in canto, in immagine, in pura vibrazione. Quanto più si avvicina a questa frontiera, tanto più la poesia avrà carattere universale: intima e archetipica allo stesso tempo, fiore che si dona liberamente a chiunque riesca a a co-vibrare con tale intensità di sentimento, pensiero e percezione.


Il mio libro di poesie: Variazioni su Tema

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