La creatività consiste nel mantenere, nel corso della vita, qualcosa che appartiene all'esperienza infantile, la capacità di creare il mondo. (Donald Winnicott )
Da qui l’importanza di un sereno lavoro di autoconoscenza da parte dell’adulto, che ri-armonizzando per quanto possibile se stesso, ri-armonizza gradualmente anche l’ambiente che lo circonda. Poi, ripeto, basta essere ‘sufficienti’ - nessuno chiede i massimi voti nella scuola della vita. La ‘madre o il padre perfetti’ o l’insegnante perfetto’ sono figure irrealistiche e addirittura deleterie nella loro opinabilità e fissità concettuale.
Se qualcuno avesse bisogno di un riferimento teorico, può leggersi Donald Winnicott e riflettere un po’ sull’immagine che lui ha individuato della ‘madre sufficientemente buona’. E’ una madre che conserva una sua autenticità e che non nasconde a se stessa eventuali bisogni o sentimenti negativi - tuttavia ha anche sviluppato la basilare serenità d’animo per non farne troppo carico al figlio. La relazione adulto-bambino può diventare quindi dinamica, creativa e non necessariamente modellata su esperienze altrui o su teorie preconfezionate.
Per la mia esperienza, ogni vera relazione, anche quella più apparentemente strutturata e gerarchica come madre-figlio, insegnante -allievo ha un valore reale se porta crescita e apprendimento a entrambe le componenti. Lasciamoci interrogare e ‘positivamente’ inquietare dalle domande, dai disagi o dalle richieste dei giovani e dei bambini. Ascoltiamole, innanzitutto : il più delle volte si tratta di ascoltare noi stessi, le nostre voci dimenticate.
Molti affermano che saranno i nostri bambini che ci salveranno e a parer mio lo stanno già facendo, portando la vera rivoluzione - quella delle coscienze.
##Vedi i due post precedenti
Parrucca della linea Luigi14 e foto di Chiara Benelli
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