Sei come un angelo -You’re just like an angel
La tua pelle mi fa piangere - Your skin makes me cry
Tu galleggi come una piuma – You float like a feather
In un bellissimo vortice - In a beautiful whirl
Io avrei voluto essere speciale - I wish I was special
Tu sei così fottutamente speciale – You’re so fucking special
Ma io sono un verme - But I’m a creep (Radiohead 'Creep)
Avanti, diciamocelo: niente è ‘a gratis’ nella vita. Le cose più belle, ce le siamo spesso sudate e patite. La felicità, bisogna sapersela permettere. Può costare impegno e coraggio, responsabilità e salti nel buio. Può costare errori e ‘orrori’, come amo a volte dire.
Del resto, per mia natura, ho sempre preferito “una fine con orrore a un orrore senza fine”, tanto per citare Enzensberger, e intendo l’orrore di una vita piatta, stagnante, oppure basata su rapporti di comodo in cui si indossano maschere perfino in contraddizione tra di loro.
A volte speriamo che sia l’incontro magico, una persona speciale a ‘salvarci’, a tirarci fuori dalla nostra noia o sofferenza, a dare un senso alla nostra vita, riempiendone i vuoti. E qui sorge l’eterno dilemma: molte donne vogliono un ‘uomo speciale’ e anche molti uomini dicono di cercare una ‘donna speciale’. Poi, chissà perché, scelgono l’abitudinario, il ‘normale’, il ‘banale’.
La spiegazione è che lo ‘speciale’, alla resa dei conti, fa paura. E’ ciò che non possiamo controllare, l’ignoto, colui o colei che fa emergere le nostre più profonde insicurezze, oltre ai nostri più abbaglianti splendori.
Tutto questo vale nel fortunato caso in cui c’imbattiamo realmente in una persona fuori dell’ordinario. Ma esiste questa persona? Esistono uomini e donne speciali? Esiste il partner ideale?
Non finché non lo diventiamo noi. Qualcuno dovrà pur cominciare a farlo!
Siamo sempre molto bravi a fare le nostre richieste alla vita, all’universo o a Babbo Natale…ma quanto siamo disposti a dare? Quanto siamo disposti ad essere - speciali?
Inoltre, perché una persona speciale dovrebbe prendersi la briga di stare con noi, specialmente se dopo un paio di mesi di frequentazione tentiamo di ‘normalizzarla’ o ‘addomesticarla’ secondo i nostri bisogni e le nostre ferite emotive non guarite? Ma per piacere! Cominciamo a cambiare prospettiva, rovesciamo il paradigma:
Dai ciò che vorresti avere.
Diventa chi vorresti incontrare.
Sii la tua persona ‘speciale’, ossia conosciti, scopriti, esprimi i tuoi talenti, realizza il bello nella tua vita, il buono, il vero. Se non altro, non avrai più il tempo di lamentarti su come mai la vita non ti manda qualche persona speciale!