“Ma adesso che tante cose cambiano, non tocca anche a noi cambiare? Non potremmo provare ad evolverci un poco e, gradualmente, assumerci la nostra parte nel lavoro dell’amore?”
“-Aber nun, da so vieles anders wird, ist es nicht an uns, uns zu verändern? Könnten wir nicht versuchen, uns ein wenig zu entwickeln, und unseren Anteil Arbeit in der Liebe langsam auf uns nehmen nach und nach?”(R.M. Rilke)
English version: Play your part in love
Stamattina, che è una radiosa mattina di maggio dal cielo libero e teso, mi sono svegliata con la voce di Rilke che mi sussurrava. “Fai la tua parte nell’amore”. Già… perché, come molti ormai sanno, a me la notte porta consiglio, talvolta anche scompiglio e tuttavia è il momento in cui dialogo con i ‘miei amici invisibili’, ossia i grandi poeti e letterati di ogni tempo.
Accendo quella che Foscolo, altro mio compagno di tormento e passione, chiamava ‘corrispondenza di amorosi sensi”. Lo faccio con discrezione, per non beccarmi un TSO immediato, eppure la Via della Poesia è proprio questo: il dialogo costante e immortale con le grandi anime che ci hanno preceduto, con coloro che hanno cercato di camminare in Bellezza, nonostante le spine e il pianto.
“Fai la tua parte nell’amore”…cosa cercava di dirmi il buon Rainer? Forse che il mondo è devastato, la poesia degradata, il bello soffocato ma io, io posso fare la differenza nel mio cantuccio di realtà. Fai la tua parte nell’amore, anche se non è ricambiata, non è riconosciuta, viene data per scontata e sembra non apportare nessuna modifica visibile. Fallo lo stesso, fallo per la tua redenzione, per i fiori che offrono bellezza e vengono calpestati, per i gatti che meditano sui davanzali, per il tuo stesso ‘incanto del cuore’.
Manda quel messaggio che ti costa tanta fatica perché sai che non avrà la risposta che desideri, fai la telefonata che non cambierà una virgola di quel rapporto, invita chi è rimasto solo anche se, appena trova il prossimo partner, si scorderà di te.
Fai la tua parte nell’amore e non guardare se gli altri fanno altrettanto. Non chiederti se sarà abbastanza, se poi dovrai fare di più, se andrà apparentemente sprecata. Piuttosto, apri il l’occhio del cuore all’invisibile, credi nel piccolo e nel sottile poiché alla fine, come dice William Saroyan, “l’amore è immortale e rende immortale ogni cosa. Ma l’odio muore a ogni istante”.