lunedì 19 novembre 2012

Orfeo : Poeta, Amante e Maestro 3 - Euridice


Ma il fascino che Orfeo esercita su di noi è dovuto in special modo alla sua discesa agli inferi per riprendersi Euridice, la compagna defunta. Euridice era una ninfa, cioè una divinità femminile ctonia che Orfeo aveva conquistato col suo canto. Purtroppo Euridice morì a causa del morso di un serpente velenoso e Orfeo, per amore, scese nel regno dei morti. Da lì in poi, quello che successe nell’Ade resta un mistero. Ci sono state trasmesse almeno due versioni differenti.


Secondo una di esse, che troviamo nel Simposio di Platone, nell’Ade fu mostrata a Orfeo solo un’apparenza della donna: “Ma fecero scendere inutilmente Orfeo nell’Ade e gli mostrarono solo un’ombra della ragazza per la quale era venuto. Non gli dettero la vera Euridice poiché si era comportato da debole – era infatti un suonatore di lira- e non aveva avuto il cuore di morire per lei come invece aveva fatto Alcesti. Anzi, era entrato negli inferi con l’astuzia ”.


Troviamo invece l’altra variante, la più conosciuta, nel quarto libro delle Georgiche di Virgilio e in seguito anche nelle Metamorfosi di Ovidio. Appena Orfeo entrò nell’Ade iniziò a suonare la lira così dolcemente che Proserpina, la regina degli inferi, gli rese Euridice. C’era però una condizione da rispettare: il cantore non doveva guardare Euridice prima che lei avesse raggiunto la luce del sole. Sfortunatamente, proprio all’ultimo momento, quando entrambi stavano per lasciare il regno dei morti, Orfeo si voltò verso Euridice e, così facendo, la perse per sempre: “E già aveva oltrepassato tutte le difficoltà indietreggiando il passo, ed Euridice, procedeva verso il cielo superiore seguendolo (e infatti Proserpina aveva dato questo comando) quando un’ improvvisa pazzia prese l'incauto amante, certamente da perdonare, se i Mani sapessero perdonare: si fermò, immemore e vinto nell'animo, e guardò la sua Euridice appena giunta sotto la stessa luce.”




domenica 18 novembre 2012

Orfeo : Poeta, Amante e Maestro 2 - breve ritratto




Ci sono molte ipotesi contrastanti sulla nascita e sulla vita di Orfeo, tuttavia, come dice Raphael, alcune figure hanno la facoltà “di camminare in mezzo agli uomini, di ancorare verità eterne, istituire organismi sacri e scomparire come nel nulla, lasciando dietro di sé solo il mistero[1].
Genealogicamente parlando, era il figlio di un re della Tracia, Eagro, e della musa Kalliope, figlia di Zeus e di Mnemosine, la onnisciente. Nella maggior parte delle sue apparizioni Orfeo viene presentato come cantore e poeta lirico. La sua musica ha una tale potenza ultraterrena che incanta gli animali, le piante e addirittura i fiumi. Tutto e tutti sono attratti da lui poiché ‘sapeva raccontare la natura stessa, il suo divenire e le sue leggi’. 


Queste capacità teurgiche fanno da tratto di unione tra l’Orfeo musicista e l’Orfeo esoterista. Sappiamo che fu il fondatore dei misteri orfici che fiorirono nel sesto secolo avanti Cristo. I Misteri, dal greco ‘mysterion-segreto’, si basavano su una disciplina arcana che, a differenza delle religioni convenzionali, spostava l’accento sulla suddivisione tra ‘iniziati’ e ‘non-inizati’.
Al cuore della disciplina orfica stava la purificazione dell’anima caduta nella materia (psyche) fino alla sua reintegrazione col principio divino-spirituale (Nous). Questa catarsi e liberazione finale dell’anima umana dalle catene del mondo illusorio delle apparenze è in effetti una costante di ogni sentiero spirituale.


[1] Raphael: Orfismo e tradizione iniziatica. Asram Vidya, Roma 1985, S. 37

sabato 17 novembre 2012

Orfeo : Poeta, Amante e Maestro 1 - il valore del mito




[…]Non ci affanniamo
attorno ad altri nomi. Ogni volta è sempre
Orfeo, quando c'è canto.[…] (R.M.Rilke)




Chi è Orfeo? Tommaso d’Aquino probabilmente risponderebbe che è stato uno di quei primi filosofi, che in ugual misura erano anche  poeti e teologi poiché, in versi, parlavano di Dio. Per i Greci Orfeo non era solo il più antico dei cantori, bensì anche un profeta e il fondatore dei Misteri.
Ma chi è Orfeo per noi? Si potrebbe dire che è un mito.  Cosa intendiamo con questa parola? Un favola? Un ‘libertinage’ della fantasia degli antichi? Plutarco definisce il mito come un’ ‘immagine spezzata della verità’, così come l’arcobaleno è il riflesso della luce del sole che spezza i suo raggi attraverso le  nubi. Tuttavia questo ‘specchio frammentato’ può essere ricostruito attraverso i suo vari pezzetti;  il mito dunque può divenire una chiave per la nostra conoscenza e aprirci a una rivelazione di senso. 


Tale epifania può essere sperimentata su più livelli. Per Heidegger e per Schopenauer ad esempio, questi momenti rivelatori sono veicolati da un’opera d’arte. Per altri, l’apertura esistenziale è una conseguenza diretta dell’innamoramento. Infine si può raggiungere una comprensione più ampia anche attraverso la riflessione profonda sugli insegnamenti spirituali universali trasmessi nei secoli.
Quello che m’interessa affrontare è proprio la polivalenza del mito di Orfeo, specialmente in relazione al suo viaggio negli inferi per Euridice. Mi piacerebbe esaminare questa discesa sotto vari punti di vista, letterario, psicoanalitico  ed esoterico, osservando anche come questi aspetti non necessariamente si contraddicono, anzi si rispecchiano, si completano e si conciliano.

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Sara Bini Vie per L'Armonia

mercoledì 14 novembre 2012

Per Vladimir - In memoria di un Amico e di un Maestro





Eterna nei tuoi occhi
una melodia di flauti tartari
Mi sono accorta che esistevi
Solo quando te ne sei andato.


Dal silenzio della steppa
ho pianto rabbia convertita in lacrime
Poi l'autunno mi ha dilavata
L'inverno mi ha spazzata via.


Vladimir Zweibach era (ed è) un poeta russo e medico omeopata. Un binomio quanto mai felice e armonioso, perchè con i suoi canti assisteva e innalzava l'anima e con i suoi rimedi curava il corpo e le sue energie. E' stato il nostro più caro amico di famiglia. Ha portato nella nostra casa gli orizzonti della poesia, la ricchezza dei viaggi, il vento della libertà, la nostalgia.
E' stato lui a regalarmi il primo, magico quaderno 'per scrivere le mie poesie'. Avevo solo 17 anni quando è morto e quella  riportata sopra è la poesia che composi per lui.
Qui di seguito invece, metto in forma di immagine le righe conclusive del suo ultimo libro, il libro che parlava della sua vita e della sua terra - la Russia - persa e in fondo mai più ritrovata, se non forse dentro di sé. 


Questo è per te, caro Vladimir, in segno di tutta la mia stima, di tutto il mio amore, di tutta la mia gratitudine. Veglia sempre su di noi con le ali del tuo canto.





domenica 11 novembre 2012

La Straniera


Perché lei veniva da un altro mondo
Anima Incatenata

Lo Spirito della Valle
Brillava nei suoi occhi

Ma il suo cuore
            era un diadema di spine
e la sua voce
            Tenebra di Cristallo
e il suo demone
             non le dava pace
perché i suoi occhi
             avevano visto

E perché lei
veniva da un altro mondo
e in un altro mondo
            alla fine
                      è tornata.

mercoledì 7 novembre 2012

Introduzione a Libera Università - Conoscere per Conoscersi



Questa iniziativa parte direttamente da alcuni  montespertolesi, devo perciò  ringraziare i miei concittadini che mi hanno dato l’idea.  Si è detto a Montespertoli mancano cultura e aggregazione. Ecco, Libera Università è un tentativo di risposta a questa duplice esigenza. Libera Università è un inizio, è un dare uno spazio e un tempo alla cultura, creare un appuntamento stabile in cui le persone possano stare insieme per approfondire temi e argomenti di interesse comune.
L’idea che anima Libera Università è  d’incoraggiare un’azione formativa il più possibile accessibile e variegata. Non occorre essere sempre scenici, grandiosi, spettacolari, non ne abbiamo neppure le risorse, sarebbe uno spreco. L’azione culturale può essere anche più sobria, magari più costante, capace di  incidere un po’ di più sul quotidiano delle persone o di avere un legame con il territorio. Non è facile ottenere questo, perché si tratta sempre di un’interpretazione. Inoltre gli interessi sono tanti e tutti vogliono il loro spazio di espressione.
Qui colgo l’occasione per invitare i partecipanti a fare una valutazione e a fare proposte per le materie e gli argomenti dei futuri cicli.  Niente vieta che l’offerta possa essere totalmente ridiscussa l’anno prossimo in base alle osservazioni o ai suggerimenti dei partecipanti.
Concludo con un gioco di parole che sintetizza il senso di questa iniziativa: CONOSCERE PER CONOSCERSI e CONOSCERSI PER CONOSCERE. Conoscenza di noi, della nostra storia, del nostro ambiente – conoscenza tra di noi, tra persone che possono condividere un percorso, un viaggio, un arricchimento.