Il lungo vialetto d’ingresso è
ancora buio e fangoso ma passato questo, ci troviamo davanti un luogo
mozzafiato. La Chiara di Prumiano è una grande villa-borgo rustica e ben tenuta, illuminata e allo stesso tempo
discreta, con balconi in ferro battuto e fiori rampicanti. Entriamo e siamo
accolti da un abbraccio di luci, colori, musica e profumi speziati. Storditi
nei sensi, pian piano facciamo l’occhio a tanta bellezza.
Siamo in un salone antico,
illuminato da candele odorose ed enormi lampadari, riscaldato da un potente
camino e arredato con divani, librerie, un pianoforte e una specchiera. Al
piano siede un uomo che, insieme a un giovane violoncellista, suona e canta ‘My
funny Valentine’. Dalle altre stanze, s’intravedono
magnifici bagliori di creatività femminile; sembra il palazzo dai mille
incantesimi. Le persone ci sorridono, fanno le loro cose, siamo liberi di
muoverci a piacimento e di esplorare stanza per stanza, profumo per profumo,
tesoro per tesoro.
Mi viene incontro la mia amica “Sara!
Che bello che siete venuti! Non ci speravo più”. “Nemmeno noi” rispondo alzando
un angolo di sorriso. “E’ stato difficile trovarci eh?!” ci chiede il suo
compagno. “Un po’” rispondiamo noi guardandoci tra l’imbarazzato e il rallegrato
“Ma alla fine, sbagliare è stato divertente. E ne è valsa la pena”.