domenica 13 gennaio 2013

Orfeo : Poeta, Amante e Maestro 7 - La smaterializzazione della materia




Dopo il breve excursus sul concetto di ‘esoterico’,  vorrei tornare a Orfeo e a una lettura in chiave alchemica della storia sua e di Euridice.
Trovo un’analogia interessante tra la discesa nel regno dei morti e la fase di ‘Nigredo’ o ‘opera al nero’ del processo alchemico. L’alchimia cerca di trasformare il metallo più vile in oro e, sebbene ci siano varie varie fasi in questo lavoro, si possono tuttavia individuare due passi fondamentali: la ‘Solutio’ (dissoluzione) e la ‘Coagulatio’ (solidificazione). “In questo contesto la Solutio indica la riconduzione della materia al suo stato primigenio e quindi il discioglimento delle sue stesse strutture […]. Questa dissoluzione è inoltre una lotta tra opposti che finisce con la morte; questo è il ritorno all’origine […]. La morte –spesso denominata ‘Nigredo’- è il cardine del lavoro alchemico senza la quale non si procede”

Naturalmente questo procedimento ha un significato simbolico: la trasmutazione del piombo in oro allude alla trasmutazione della materia in spirito che il candidato ai Misteri deve compiere in sé. La ‘Solutio’ e la ‘Nigredo’ stanno per la purificazione della propria parte materiale necessaria a una rinascita interiore.
Tornando brevemente in ambito psicologico si potrebbe dire che il candidato non deve solo ‘redimere’ il suo passato e il rimosso ma anche il passato cristallizzato dell’umanità (l’inconscio collettivo junghiano). Da ciò nasce un confronto continuo con tutto il materiale umano, gl’impulsi, le passioni ma anche i concetti, i sistemi di credenze e di pensiero che si sono accumulati nelle varie ere. Solo così si recupera Euridice, ossia l’anima pura, la materia prima che viene chiamata anche ‘vergine’. Si tratta di una nobilitazione, di una liberazione, si potrebbe quasi dire una smaterializzazione della materia stessa.


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