giovedì 17 dicembre 2015

IMAGINE 3 - Al di sopra del campo di battaglia

Il significato dell’amore è perduto in ogni relazione che si rivolga alla debolezza e speri di trovare lì l’amore. - The meaning of love is lost in any relationship that looks to weakness, and hopes to find love there.” (Un Corso in Miracoli)

Un tale stato di coscienza ci colloca nella posizione di poter realmente godere del mondo, nelle sue manifestazioni più belle, senza incatenarci ad esse - che, nel loro aspetto formale/concreto , sono comunque transitorie. Questo vale per i malanni, per i conflitti e per le cose comunemente giudicate negative ma anche per quelle considerate ‘sacrosante’, come avere una famiglia amorevole, una coppia evoluta o il godersi un meritato successo. Anzi, a voler essere un po’ materialistici, è più facile creare ed evocare illusioni ‘belle’ e ‘durature’ da uno stato mentale di non attaccamento e amore che da una percezione di separazione, scarsità, giudizio o avidità. 


Ecco perché molte discipline metafisiche, tipo lo Zen o il Corso, non pongono tanto l’accento su CIO’ che facciamo quanto sul COME lo facciamo, ossia sul retropensiero che sostiene la nostra azione esteriore. Nella fattispecie, il pacifista che manifesta con nel cuore l’odio contro il guerrafondaio non è molto dissimile da quest’ultimo; il vegano che dentro di sé condanna e disprezza il carnivoro non fa che alimentare la catena di odio di cui l’animale macellato non rappresenta che uno dei vari anelli. 


E’ la mente che deve essere ‘cambiata’, vale a dire il sistema di pensiero, credenze ed emozioni alla base delle nostre azioni, più che le azioni in se stesse. A cambiare quelle, ci prova il mondo che comunemente percepiamo, con i suoi sistemi di detenzione, punizione e giudizio - fino ad ora evidentemente poco efficaci!
Come si cambia la propria mente riguardo questo mondo e le sue illusioni? La risposta del Corso è ‘attraverso il perdono’, che in ottica metafisico/pratica rappresenta l’atteggiamento mentale necessario a far pace interiormente con tutto ciò che ci si presenta. Perdonare, dunque, è disfare le illusioni, togliere loro ‘peso’ e andare oltre - oltre, verso quella quella che, secondo il Corso, rappresenta la nostra vera Natura e la nostra vera Casa.




Per prenotare un trattamento olistico o un colloquio  di Counseling contattatemi attraverso il mio sito  Le Vie per l'Armonia.

IMAGINE 2 - Il buono (il brutto) e il cattivo

“Il successo è pericoloso come il fallimento. La speranza è vuota come la paura - Success is as dangerous as failure. Hope is as hollow as fear.” (Tao Te Ching)



Tornando al Corso in Miracoli, è un tipo di insegnamento che continuamente sottolinea la natura mentale/illusoria del nostro universo. Si spinge perfino ad affermare che quest’ultimo sarebbe stato immaginato da una parte della nostra mente che tende a gareggiare con la mente di Dio  - il quale probabilmente se ne sbatte beatamente di tale assurda competizione. Ciò  potrebbe infine spiegare come mai nel nostro universo ci sono tante belle cose come la morte, la malattia, la guerra e le zanzare.





Un mio amico, insegnante del Corso, una volta ha detto: ‘Il Corso non ti dice ciò che è bene e ciò che è male, ma piuttosto ti insegna a trascenderli entrambi’. Questo significa che il Corso non ti impone un’etica: piuttosto, va aldilà dell’etica stessa - e non perché essa sia da sottovalutare. Anzi, da un punto di vista pragmatico e operativo, la regola d’oro dell’innocuità resta comunque la più saggia e sana via di azione su questo pianeta. 
Eppure il Corso travalica l’etica perché nella sua esposizione teorica scardina la realtà della ‘realtà’ in cui tale etica dovrebbe essere applicata. Esiste un livello di pensiero, da cui poi scaturiscono un sentire e un agire, in cui il male viene scartato non solo perché è male e fa male, ma soprattutto perché, una volta portato alla luce, non presenta più alcuna inconscia attrattiva. Ciò che il mondo ha da offrirci, nelle sue svariate forme, sottili o grossolane, dall’effimero brivido di piacere alla momentanea soddisfazione dell’ ‘aver ragione’, non ci interessa più. Ogni illusione - ogni immagine mondana, ‘positiva’ o ‘negativa’ - viene percepita per ciò che è : vuota di un significato intrinseco e pertanto essenzialmente non desiderabile. 



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IMAGINE 1 - Un Corso in Miracoli e la ‘realtà’

“Così ragiono, con quel che mi resta della ragione - e ragiono male. - -  Thus  I reason, with what is left of my reason - and I reason badly.” (Sara Bini)


Può capitare, quando cominciamo ad addentrarci nei meandri della ricerca e dell’autoconoscenza, di imbatterci in libri altamente metafisici (ma allo stesso tempo eminentemente pratici ) come Il Corso in Miracoli. Una delle affermazioni che più sconvolge il nostro comune ragionare è quella che descrive il nostro mondo , così apparentemente ben solido e concreto, in termini di immagini materializzate, come una sorta di grosso ologramma illusorio. 
Tuttavia, se ci soffermiamo un attimo a riflettere, tutto ciò che esiste in forma materiale è stato prima generalmente ‘visto’, ‘pensato’ e ‘immaginato’ nella mente di qualcuno. La natura mentale, più che materiale, del nostro universo, oltre ad far capolino dalle recenti scoperte della fisica quantistica, viene anche anche comprovata dal funzionamento stesso della nostra mente, che dialoga internamente attraverso immagini e reagisce allo stesso modo sia agli eventi fattuali che a quelli immaginari.




Non a caso l’ansia è definita come paura di qualcosa che effettivamente ancora non c’è o non c’è più (quindi è solo nella nostra mente), mentre l’ossessione è un tipo di immagine/pensiero fisso che ci ‘perseguita’ anche se il suo equivalente fisico (persona, oggetto, situazione) non è presente ai nostri sensi esterni.
Il set di immagini (corredate da pensieri ed emozioni) che consciamente o meno teniamo nella nostra mente, alla lunga proietta e determina la nostra presunta realtà ‘esteriore’. Le immagini collettive pensate e nutrite dalla massa proiettano poi quella che convenzionalmente chiamiamo ‘realtà’ ‘attualità’  o ‘mondo’ con cui indefessamente ci scontriamo, indigniamo o a cui disperatamente ci attacchiamo. Se l’umanità pensasse/immaginasse meglio, forse vivrebbe meglio. Ma la disciplina mentale non è esattamente tra  le nostre priorità quotidiane.

## Continua nel post successivo Il buono (il brutto) e il cattivo


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