“Torna a casa, Lassie!” (cit.)
English version at the link Energy Systems
A dispetto delle apparenze, quest’articolo non tratterà gli impianti elettrici né i meccanismi metabolici del corpo umano. Per ‘sistema energetico’ intendo qui un organismo vivente formato da un gruppo strutturato di persone: una coppia, una famiglia, un gruppo di amici o di lavoro. Prendiamo, ad esempio, proprio la famiglia: non a caso è definita ‘sistema’ anche in psicologia, poiché è costituita da un insieme di elementi coordinati in un’unità funzionale - ahimè, talvolta perfino disfunzionale.
Con ‘energetico’, invece, considero tutta una serie di meccanismi perlopiù inconsci, che i membri del sistema mettono in atto per la sopravvivenza del sistema stesso. Esattamente come un organismo vivente, il sistema ha una sua forma di coscienza e un suo istinto di sopravvivenza, anche aldilà delle apparenti ‘volontà’ o dichiarazioni d’intenti dei singoli elementi costitutivi.
Un esempio classico: ci sono coppie in cui l’entità ‘relazione’ è molto più forte delle volontà dei due partner. Questi ultimi preferiscono litigare di continuo o tradirsi ripetutamente piuttosto che lasciarsi e quindi ‘uccidere’ il sistema.
Nelle famiglie invece, è il passaggio dello ‘svincolo’ dei figli ad essere caratterizzato da una forte ambivalenza. Si tratta di una dinamica normale finché rientra in certi limiti di età e di manifestazione; del resto, ogni sistema oppone resistenza al cambiamento, perché viene percepito come una ‘morte’. Tuttavia, in una famiglia sana, alla fine si lascia andare la prole e il sistema si ricompone includendo generi, nuore ed eventuali nipoti. Il ‘nuovo’ viene dunque integrato e accolto invece che escluso, negato e sabotato a priori.
Tale rifiuto avviene quando il meccanismo si inceppa e ogni elemento di novità, che per caso entra in relazione o gravita intorno al nucleo familiare originario, assume contorni disturbanti e minacciosi. Allora tutto il sistema si organizza per difendersi e ‘farlo fuori’.
Ripeto, questo accade a un livello di cui le persone non hanno la minima coscienza. Le resistenze, più sono inconsapevoli, più si manifestano come fatti esterni, indiscutibili e oggettivi. La figlia deve andare per un mese dal fidanzato in Germania? Guarda caso proprio in quei giorni la nonna sta male, il cane ha la diarrea, l’auto deve essere portata dal meccanico, il canarino ha gli attacchi di panico. Il figlio ha un colloquio di lavoro importante che potrebbe portarlo fuori dal nido? In quella precisa data ci sarà senza dubbio un importante e improrogabile appuntamento dal medico, dove il giovane dovrà assolutamente accompagnare la madre o il padre.
‘Assolutamente’, intendiamoci, è qualcosa di molto sottile: a livello di parole si pronunciano frasi come ‘fai quel che ti senti, siamo felici per te’… ma a livello energetico il guinzaglio tira in casa il povero Lassie.
Si tratta di dinamiche che ho osservato, studiato e sperimentato più volte, in me e nelle persone che mi circondano, arrivando alla disincantata conclusione che non ci sono né vittime né carnefici. Il figlio non emancipato, la fidanzata costantemente tradita o la madre immolata hanno ampiamente sottoscritto questo patto energetico di lealtà a un sistema disfunzionale. Nessuno, tranne loro stessi, può liberarli: quando il meccanismo è incancrenito, al massimo può intervenire un evento-shock, che raramente è di tipo lieto. Il positivo, infatti, implica saper sostenere e nutrire la vibrazione di gioia, entusiasmo e amore; dote quantomai rara nell’essere umano medio, specialmente di una certa età. Nella maggior parte dei casi, si resta quindi nel beato status quo a meno che non arrivino lezioni dure ed esperienze traumatiche a farci muovere un po’ le chiappe.
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