"Ci hanno fatto credere che ognuno di noi è la metà di un’arancia, che la vita ha senso solo quando riusciamo a trovare l’altra metà. Non ci hanno detto che nasciamo interi, che mai nessuno nella nostra vita merita di portarsi sulle spalle la responsabilità di completare quello che ci manca: si cresce con noi stessi. Se siamo in buona compagnia, è semplicemente più gradevole." (John Lennon)
Parallelamente, la via iniziatica femminile passa dalla donna/bestia, alla Libera Amante, alla Sacerdotessa, fino alla Madre. Sulla donna/bestia non c’è bisogno di commentare, mentre la Libera Amante, in una società di stampo patriarcale, si presta a facili fraintendimenti. Libera Amante, ci dice Carlo Dorofatti, significa ‘libera di amare’: il suo amore cioè non è subordinato a bisogni fisici, emotivi o culturali. Questo presuppone una discreta autodisciplina - altro che ragazza facile!- perché significa rendersi indipendenti dal paradigma di approvazione sociale che ci vuole legati a un lavoro, a un compagno, a un figlio.
La Sacerdotessa è poi la donna che, superati molti degli attaccamenti terreni, può accedere a quelle dimensioni profonde e intuitive dove stanno la gioia e il benessere duraturo. E’ un essere già completo, che ha conciliato in sé le polarità ed è quindi capace di concepire su un piano diverso da quello fisico. Diventa così Madre, madre del divino nell’essere umano e di questo divino si fa anche levatrice ed educatrice.
Aldilà di tali aspetti esoterici o mistici, altamente opinabili finché non vengono sperimentati, credo comunque che ogni donna possa entrare in contatto col suo sentire profondo e stabilire ciò che davvero è meglio per lei aldilà delle aspettative dei genitori, degli amici, della società. Se poi quanto desidera viene costantemente frustrato dai fatti, tanto vale cercare di ri-orientare l’energia del desiderio su altri livelli. L’assenza di un compagno può diventare presenza a se stessa - così come la mancanza di figli può aiutarla ad ampliare la sua visione dell’amore materno o può trasformarsi in creatività su altri piani (artistico, professionale, culturale, relazionale).
Aldilà di tali aspetti esoterici o mistici, altamente opinabili finché non vengono sperimentati, credo comunque che ogni donna possa entrare in contatto col suo sentire profondo e stabilire ciò che davvero è meglio per lei aldilà delle aspettative dei genitori, degli amici, della società. Se poi quanto desidera viene costantemente frustrato dai fatti, tanto vale cercare di ri-orientare l’energia del desiderio su altri livelli. L’assenza di un compagno può diventare presenza a se stessa - così come la mancanza di figli può aiutarla ad ampliare la sua visione dell’amore materno o può trasformarsi in creatività su altri piani (artistico, professionale, culturale, relazionale).
#vedi i due post precedenti
Parrucca della linea Luigi14 e foto di Chiara Benelli
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