sabato 13 luglio 2019

MY POEM 'LADY ORPHEUS' - Self-translation


"It was me who invented him, him and many others... I have invented my own memories, without knowing what I was doing, there is not one that concerns me." (Samuel Beckett)

"But it was different, God will know why. My old furniture rots in a barn where I managed to put it, and I myself, yes, my God, I don't have a roof over me, and it rains in my eyes. (Rilke)

Versione italiana Lady Orfeo



I am alone, more than 2000 km from home, in a bar in Seville called "Orfeo", in the grip of my 'ghosts'. My flight was cancelled because of a huge fire near Pisa: burned land behind me. 
A forcedly prolonged vacation that forces me to deal with my unresolved aspects and painful returns from the past. Seville isn’t certainly Chernobyl or the Gaza Strip, but when you have to deal with your personal nightmares, the experience is never a very pleasant one. The way I am, I would have got crazy even in the Norwegian fjords with Brad Bitt. And he, for sure, would have felt even worse!
Then, suddenly, a poem.
Sometimes it happens that, after a meditation in which I ask for light, Life answers me in poetic whispers.




Lady Orpheus

Through Hell
there’s no turning back.

The past is a mermaid
it chains my head
The past is a blade
it breaks my legs.
On and on
the bridges 
I burn 

For through the shadows of Hell
there’s no turning back

Untouched
Never-belonged
Inviolated
I'm not going home
if not fire-tempered 
and alone

Versione italiana al link:Lady Orfeo



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domenica 7 luglio 2019

WE ARE THE CHAMPIONS, MY FRIENDS: l’amicizia, seconda parte


“Ma, alla fin fine, lo scopo è essere felici in una realtà che rendiamo felice, alla quale dare il senso più vero, più ampio e più bello possibile.”(Carlo Dorofatti, da 'Anima e Realtà')



L’amicizia è amore senza sesso, e ciò lo rende un sentimento ancor più delicato e ‘fragile’ rispetto al rapporto di coppia, poiché l’aspetto sessuale è un potente collante e aggregatore nelle relazioni. Eppure, per una persona intelligente e sensibile, l’amicizia comporta una serie di emozioni, aspettative, illusioni e conseguenti delusioni molto intense e molto simili a quelle dell’amore romantico. 
Per quanto mi riguarda, ho sofferto molto di più le delusioni da parte degli amici che quelle riguardanti i miei rapporti romantici.  Forse perché, non sentendomi portata per la vita di coppia o per la famiglia,  l’amicizia è un valore sul quale ho sempre scommesso molto e, devo dire, talvolta ciecamente e a sproposito.


Nonostante ciò, è anche vero che quando si investe passione ed energia su qualcosa, si tratti di relazioni, lavoro o altro, prima o poi abbiamo dei risultati. Procedendo in una fase più matura della mia vita, osservo che incontro persone nuove inspiegabilmente vicine al mio sentire e al mio cuore, laddove lentamente si defilano coloro con cui, a dispetto degli anni insieme, di base c’è poca affinità. In amicizia, come in amore, chi è ‘in cammino’, cioè disponibile a mettersi in discussione e a cambiare ciò che non va, deve anche essere pronto ad accogliere ‘gli arrivi’, cioè i  nuovi incontri, così come le inevitabili ‘partenze’ o ‘defezioni’ di figure del passato. 


Concludo con un brano tratto dal ‘Demian’ di Herman Hesse, tra l’altro già citato in apertura alla prima parte dell’articolo. È un libro di cui consiglio vivamente la lettura perché descrive in modo preciso e sentito quella rara e sublime forma di amicizia tra anime, più che tra personalità, così feconda per la crescita umana e spirituale delle persone coinvolte nel rapporto. Il brano seguente tratteggia molto bene il sentire che mi unisce a quelli che posso chiamare, profondamente, ‘amici’: 



Il nostro compito era quello di formare in mezzo al mondo un’isola, forse un modello, in ogni caso però l’annuncio di differenti possibilità di vita. Imparai, dopo una lunga solitudine, a comprendere la vita in comune tra persone che hanno provato la completa solitudine. […] Noi potevamo essere ritenuti dal mondo strani, sì, o pazzi o pericolosi, e con ragione. Eravamo ‘risvegliati’ o sulla via del risveglio, e il nostro impegno tendeva a un risveglio sempre più compiuto e perfetto, mentre l’aspirazione della massa alla felicità consisteva nel subordinare sempre più strettamente al gregge le proprie opinioni, i propri ideali e doveri.[…] L’umanità - che loro amavamo quanto noi- era per loro qualcosa di compiuto, che andava salvaguardato e protetto. Per noi, l’umanità era un lontano futuro, verso il quale tutti eravamo in cammino, di cui nessuno conosceva l’aspetto, le cui leggi non erano scritte in nessun luogo.”

##Vedi il post precedente Ci vorrebbe un amico...


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“CI VORREBBE UN AMICO…” : l’amicizia, prima parte


“Per me, l’amore ha molto a che fare con un’amica che arriva a casa mia alle otto e mezzo di sera con un vassoio di brownies appena sfornati. Questo sì che è percepire e rispondere ai reali bisogni dell’altro.”(Sara Bini)

“Dovunque, disse, regnavano l’assimilazione e lo spirito gregario, in nessun luogo la libertà e l’amore.” (da “Demian” di H.Hesse)


L’amicizia: difficile parlare di questo tipo di legame, che a mio avviso rappresenta uno dei più nobili sentimenti dell’essere umano e allo stesso tempo uno dei più difficili da coltivare, specialmente quando aspira ad essere il più possibile puro e disinteressato. A dire il vero infatti, lo troviamo molto spesso subordinato a tutta un’altra serie di priorità, anch’esse assai importanti e degne di attenzione come la famiglia, il partner o il lavoro. 
E’ piuttosto triste però, vedere come spesso l’amicizia sia il paravento per situazioni di comodo e tornaconti  personali: si ha paura di stare soli, si ha bisogno di qualcuno per uscire, oppure quando siamo single, si cerca la ‘spalla’ per andare a imbroccare il prossimo malcapitato. Nella peggiore delle ipotesi, tale valore viene purtroppo ridotto a semplice spirito gregario: si cercano ‘amici’ per confermare le nostre sacrosante visioni del mondo, per sfogare le proprie lamentele riguardo marito, moglie e figli, per fomentare l’astio verso la società, l’universo o semplicemente verso il caporeparto.


E la famigerata questione dell’amicizia tra uomo e donna? Molti la considerano impossibile a causa di ‘inevitabili’ attrazioni erotiche pronte a scattare tra due persone di sesso opposto che si vogliono bene. 
Io la vedo un po’ diversamente: certo, finché si è totalmente identificati col proprio essere maschio o femmina, siamo necessariamente determinati da tutti gli impulsi e gli stereotipi connessi alle questioni di genere. Se in primo luogo, invece, ci riteniamo persone, quindi esseri umani presumibilmente abbastanza intelligenti e liberi da gestire eventuali attrazioni o repulsioni sessuali, ecco che possiamo instaurare amicizie anche con individui del sesso opposto e beneficiare della diversità di qualità e punti di vista.

##Continua nel post seguente We are the champions, my friends



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sabato 6 luglio 2019

"PLEASE DON'T LOVE ME!" - Manuela Bollani introduces me…


M: “You’re just too pretty not to have a boyfriend”
S: “…And I’m just too smart to have one




Here I am through the eyes of my dear friend Manuela Bollani, an extraordinary person, an excellent artist and a precious soulmate. This is her preface to my book "The Children of Lilith. A tribute to Isolde Kurz and the Divine in every woman”:
"When I saw her enter the classroom, she immediately attracted my attention. She was secluded, immersed in books, very concentrated and very busy taking notes. I was honoured to be able to speak to her, and she made me curious about all that energy in such a minute body. 


I soon realized that she possessed a characteristic that would irreparably distinguish her from all the other students of that faculty (and not only): she was studying. Or rather, she was able to keep up with the study. I don't know how many other university students had ever possessed this particular talent. In practice, she didn't just study the last month before the exam. No, she kept up with the topics and, as they were explained in class, studied them in the books. After a few lessons I saw her read (underline, even) the manual indicated in the exam program, a text that I and the other students would approach, at best, only about three weeks from the date of appeal. I felt a sense of annoyance…that’s not the way, at least, not publicly! Is it possible that she was also nice? Curiosity drove me to follow her throughout her university studies and beyond, discovering a gentle and ironic woman, brilliant and welcoming, deep and light at the same time.


Anyway, her private life remained a mystery, she seemed to be a single par excellence. At first I even thought that love simply didn't interest her, she seemed to prefer by far a German Lied, a violin suite or a nice creamy cake. I discovered only later that she too was distracted by the boys and that they made her damn hard. She simply sold herself dear. Her innate spirit of independence was supported by years and years of meditative practices, absolutely necessary for any awakened woman who wants to deal with the so-called "strong" sex in a healthy way. 


 Basically, I think she embodies that role of preserving beauty and the sacred that Isolde Kurz hoped for women. This has sometimes led her to defend herself even from the women themselves. It is no coincidence that our friendship reached its peak when we said to each other, "Please, don't love me!", recognizing in that request a need for independence, an escape from that maternal protection that is sometimes found among friends and transforms affection into an all-female form of intrusiveness.
 Now I can tell you: emancipated from the idea of the male as necessary and purified from the typical apprehension of Maternage, Sara shines as a Lilithian woman, material and spiritual at the same time, and bearer of a culture that with its irony and its acumen is able to constantly question. Enjoy reading!"

Versione italiana al link Ti prego, non volermi bene




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