“If I remain true to what's in my heart, that's all the
success I need. - Se resto fedele a ciò che c'è nel mio Cuore, questo è tutto il successo di cui ho bisogno” Steve Vai
L’arte, bella questione. In
questi ultimi cinque anni, per motivi professionali, sono entrata in contatto
con varie forme d’arte e con i loro portavoce. Mi sono fatta un discreto panorama
su ciò che le persone vogliono esprimere attraverso le loro creazioni, su ciò
che vogliono comunicare.
L’arte può metterti in contatto
con le energie più profonde che muovono la vita, ovviamente filtrate attraverso
la personalità dell’artista. C’è un arte emotiva, che comunica soprattutto emozioni,
c’è un arte più intellettuale, che invece comunica pensieri ma quello che mi ha sempre
colpito di più è come l’opera si colori
intrinsecamente delle intenzioni con cui l’artista l’ha ideata. A loro volta,
le intenzioni dipendono dal livello di consapevolezza della persona, dalle
qualità che ha sviluppato e che irradia intorno a sé, più o meno
coscientemente.
Un esempio estremo: la cosiddetta
‘arte sociale’ o di denuncia. Talvolta mi sono trovata di fronte al brutto e al
disgustoso spaparazzato ai quattro venti con l’intento di ‘denunciare’ le
storture del mondo, la sua iniquità e tutta la sua bruttezza. A mio avviso
quell’artista, con la sua opera, ne ha aggiunta dell’altra. L’attenzione per
il patologico, per il morboso, per l’ingiusto o per il crudele generalmente ne
aumenta la forza ed evoca sentimenti di rabbia che raramente prendono la forma
di una lucida azione riparatrice. Per quella che è la mia esperienza, è più
facile che si scatenino reazioni violente che portano ulteriori cattiverie o
brutture.
Oppure, la forma più subdola, è quella
dell’arte esteticamente piacevole, intellettualmente ben concepita, che si
risolve però in una forma di autoesaltazione egoica dell’artista, anche se
vuole passare per arte sociale, caritatevole e tante belle cose del genere. In
questo caso le apparenze abbagliano e non è raro riscontrare che l’artista in
questione sia spesso una persona poco piacevole, viscida o prevaricante,
ossessionato dalla visibilità e dall’avere
le prime pagine sui giornali.
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