giovedì 16 agosto 2018

IL TRADIMENTO 1: chi o cosa tradisco?


"Ero a letto col mio ragazzo quando mi ha chiesto ‘Come mai non mi dici mai che stai avendo un orgasmo?’  Gli ho risposto ‘Perché tu non sei mai lì, quando succede.’”(Betty Midler)

“La coppia è un insieme di 3 persone di cui una è temporaneamente assente.”(Davide Riondino)

Qualche giorno fa, con la mia amica Manuela, ci siamo lanciate in una riflessione sul tradimento e sul suo significato, aldilà di ogni facile moralismo. Ci incuriosivano soprattutto le motivazioni interiori a tale atto e la frattura che esse producono nella coscienza dell’individuo, anche quando afferma che la sua storia legittima è finita (ma l’altro, di solito, non ne è totalmente al corrente).
Se il partner è all’oscuro di tutto, si potrebbe quasi dire che non soffre danno. Non viene picchiato, né ricattato o manipolato in modo visibile - più che altro gli/le viene mentito, ma questo non lo sa e potrebbe fondamentalmente vivere sereno. Si può addirittura aggiungere che in taluni casi  (la famosa ‘prostituzione borghese’) il partner legittimo, anche se sospetta,  nemmeno lo vuole sapere, perché in fondo basta mantenere l’illusione della famiglia perfetta sui social network e per il pranzo di Natale. 


Dunque, alla fine, cosa viene tradito? Fondamentalmente il patto d’intimità, di esclusività e  fiducia  reciproca all’interno della coppia. Ma vediamo prima le motivazioni alla base di questo attacco un po’ vigliacco e apparentemente indolore  alla relazione. 
Ho fatto mente locale alla volta in cui, in una relazione infelice, sono stata io stessa sul punto di tradire il mio ragazzo di allora. Sotto la mole delle mie giustificazioni a tale azione, peraltro ineccepibili, ho sentito ribollire nel mio sangue tutta la rabbia e il desiderio di vendetta che tale impulso celava. Dunque, qualunque fosse la spiegazione razionale, l’energia alla base dell’impulso non era proprio delle più simpatiche… e con questa roba in corpo, raramente viene fuori qualcosa di buono. 
In effetti nella mia esperienza e in quella di molte persone a me vicine, ciò che nasce nell’ombra e nella clandestinità, spesso è destinato a morire per soffocamento. Le relazioni sane,  quelle belle, come ogni altra creazione, hanno bisogno di luce e aria per respirare e crescere.

##Continua nel post seguente Aldilà della rabbia


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5 commenti:

  1. Io credo che il tradimento sia anche frutto di una personalità che non si è completamente formata. Se l’io è qui ed ora ancorato alle proprie radici, nulla può scuoterlo dalla propria solidità e correttezza. Se un rapporto è finito una personalità formata, ne prende atto con sofferenza e con rispetto lascia andare chi non è più sulla sua frequenza. Nel tradimento sia di coppia, nella vita, in politica, nel lavoro ecc io ci vedo una debolezza che nasce dal non essere a fuoco con il proprio essere. Che ne pensi? ��

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    1. Sono proprio d'accordo con te. Inoltre, come scrivevo anche su FB, se una storia è finita, non si tradisce, si lascia. L'odio e il rancore sono ancora dei potenti collanti distorti della coppia, in cui purtroppo si prova un piacere perverso.

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  2. Ci sono persone, soprattutto uomini, che hanno bisogno di emozioni forti, quelle emozioni forti che molto spesso si attenuano o fisiologicamente spariscono nella relazione di coppia. Non e' il cuore che tradisce ma il secondo cervello, quello comandato dall'intestino. Molte persone non riescono a tenere l'intestino a bada. Ci provano ma qualche volta non ce la fanno. E il cuore soffre. Molto. Questo e' quello che vedo in molti uomini. Poi ci sono individui che hanno accettato la cosa serenamente a tal punto da considerarla (sfamare l'intestino senza nessun senso di colpa) del tutto normale: un'attività inevitabile e del tutto separata dal sentimento verso il proprio partner. Per il 90% delle donne invece...E' tutto un altro mondo con altre regole.

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  3. "una relazione è una catena troppo pesante per portarla solo in due" Marcel Proust

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  4. E' la monogamia (anche seriale) che è una anormalità imposta dalla società.

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