martedì 30 ottobre 2012

Dell'Unità d'Italia - l'arazzo e la sinfonia



Un’identità, tante storie. È il titolo della Festa della Toscana di quest’anno sempre sull’onda dei festeggiamenti per i 150 anni dell’unità d’Italia. Mi vengono due immagini, una visiva e una sonora. La prima è quella di un arazzo, o un tappeto che, visto da dietro sembra un intreccio di fili senza senso e visto sul davanti compone un disegno. La seconda è l’idea stessa di  musica che, nella sua qualità di armonia diventa espressione sinergica e gradevole di elementi diversi. La nostra storia, la storia italiana è stata ed è tutt’ora davvero una polifonia di esperienze, speranze, progetti e desideri che hanno lottato per manifestarsi e trovare la loro espressione in un’identità che renda senso e giustizia a tutti.


In natura e anche nell’individuo, c’è una tensione verso l’equilibrio, che appunto è armonia. La disarmonia a livello collettivo si manifesta come conflitto, a livello individuale come malattia. Il conflitto non è male a priori, è connaturato in ogni relazione umana, è insito nell’ ambiguità di ogni scambio comunicativo. Anche in musica la dissonanza fa desiderare e gustare meglio la consonanza, il ritorno all’armonia.
Quindi, la diversità dell’altro in un primo momento può stridere, può creare disagio, conflitto appunto. Ma può anche affascinare e insegnare. Ogni storia, ogni individualità, ogni voce ha una sua dignità una sua ricchezza da offrire. La domanda che ci dobbiamo porre è: l’altro è minaccia o è dono per me? E’ limite o risorsa? La risposta a questa domanda non sta fuori ma sta dentro,  non sta nella testa ma nel cuore. Perché è solo lì che posso riconoscere l’altro come parte di me come parte della mia storia, trovare una base comune e un presente di condivisione.
C’è un passo del Siddharta di Herman Hesse che ben rende l’idea dell’unità nella diversità. E’ quando Govinda, alla fine del libro, guarda Siddharta e vede in lui, trasfigurato, il mondo intero:‘Non vide più il volto del suo amico Siddharta, vedeva invece altri volti, molti, in una lunga fila, un fiume di volti, centinaia, migliaia che venivano e passavano e si mutavano e rinnovavano continuamente, eppure erano tutti Siddharta.’ Parafrasando, i mille volti e le mille storie e i mille colori che hanno portato a comporre e che continuano a comporre il nostro paese,  sono tutti l’Italia e ne raccontano la complessità così come l’estrema ricchezza.

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