sabato 27 ottobre 2012

Errante fino all'Orizzonte 4 - le poesie: A Te e Viaggio d'Inverno



A Te


Ti parlerò
               adesso
che puoi sentirmi
Anche se vai
                    ed io
Resto

Tu
Puoi
Sentirmi

Guarda queste dita
Sono cinque rondini
Cinque rondini,
                         Amore
Che io mando
A te

Il cuore trema
Il cuore trema

Ma guarda le dita
E saranno rondini
Le rondini,
                 Amore
Che io mando
A te
Mentre vai
-e io resto

Mentre vado
-e tu resti

Mentre andiamo
-e restiamo

Viaggio d'Inverno
 



…E MENTRE TUTTI SI AVVIANO
VERSO LA PRIMAVERA
COMINCIA
INVECE
IL MIO VIAGGIO D’INVERNO

Passare oltre
sarebbe stato
meglio
           Eppure
partirò

Ancora.
Fuggi.
Gocce come lacrime
rigano il vetro.

Amore,
lo giuro.
Passarti oltre
era inutile.
                Così,
ho provato

Ma in controtempo
hai provato.
Ed io non compresi.
Il richiamo dei boschi
e dei mille abeti,
le tue selve,
                                               il Sentiero,
io non lo comprendo.

Potessi imparare
                         a ignorare
il tormento,
che mi spinge incontro
questo Viaggio d’Inverno


ché non ne avresti
bisogno.
                              Ma vai.
Tornerai,
nella nebbia, il mattino
di un giorno
Calmo

Non parlo
io ballo,
              in controtempo…

….LA FINE E L’INIZIO
DEL VIAGGIO D’INVERNO


Le altre due poesie  'A Te' e 'Viaggio d’Inverno' sono testimonianze di addii e di separazioni. L’Errante lascia le cose e le cose lo lasciano. Fa esperienza della natura transitoria ed effimera delle situazioni di questo mondo, che non permettono un attaccamento stabile e duraturo. Quest’esperienza profondamente umana, gli è stata tragicamente e drammaticamente veicolata dalla morte della sua prima compagna e del figlio che lei portava in grembo. Spesso purtroppo, le domande e la ricerca sono mosse da un lutto, da una situazione limite che incrina il Truman Show: come direbbe Pirandello, c'è uno strappo nel cielo di carta .
Il tema del 'Viaggio d'Inverno' poi, è tipicamente tedesco e di sapore romantico. Si parla spesso nella letteratura romantica tedesca del 'Winterreise' come viaggio verso il 'bianco' (la neve), correlativo oggettivo del silenzio e della morte. Quest'ultima tuttavia ha varie valenze e non necessariamente  negative: rappresenta il liberarsi dai limiti della vicenda umana e il raggiungimento di una forma suprema di conoscenza e di quiete.





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