Recentemente
è uscito un articolo in cui si affermava
che, se esistesse un grande politico in Italia, dovrebbe fare un discorso sulla
bellezza. Secondo il giornalista è da qui che occorre ripartire per uscire
dalla crisi, cioè dalla capacità storica italiana di produrre bellezza.
Per bellezza, a nostro avviso, non
s’intende semplicemente la piacevolezza estetica di un corpo o di un oggetto,
quanto la sua capacità di farsi richiamo verso una maggiore armonia.
Riorientando consapevolmente la nostra attenzione al Buono, al Bello
e al Vero, interrompiamo le reazioni automatiche che, governando la nostra
coscienza, ci allontanano dalla consapevolezza e ci rendono vittime di
un’omologazione intellettuale ed emotiva. Questa infatti dovrebbe essere la
vera funzione di un’opera d’arte: comunicare qualcosa, stimolare emozioni e
pensieri, farci soffermare a riflettere.
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